Santuario delle Grazie, don Claudio: “Un grande dolore se i Frati vanno via”
Il futuro dei Frati del Santuario delle Grazie sarà discusso nell’incontro pubblico con il Ministro Provinciale dei Frati Minori Enzo Maggioni, previsto domenica 10 marzo al termine della Messa delle ore 17. Prosegue senza sosta l’impegno dei fedeli che richiedono la permanenza al Convento delle Madonna delle Grazie di Arco dei sei frati Francescani i quali, secondo una decisione dei Superiori dei Frati Minori, dovrebbero essere sostituiti da altri sacerdoti.
Sul tema esprime il suo sentimento don Claudio Rigatti di Riva del Garda:
“Non è facile parlare del Santuario della Madonna delle Grazie – scrive il sacerdote – Chi gli è cresciuto intorno sente ora un grande dolore nel sapere che i frati, dopo tanto tempo, se ne potrebbero andare. Quello delle “Grazie” è sempre stato un luogo di incontro per avvenimenti famigliari particolari ed è nel cuore di tanti fedeli dove la Messa si svolge tutti i giorni, dove trovi sempre un frate per le confessioni, dove andare a pregare in silenzio e, fino a qualche anno fa, un luogo dove si trovava un piatto caldo. E il vicino parcheggio è comodissimo per tante persone. Ed ora? Anziché chiudere il convento di Pergine o di Mezzolombardo, come si prevedeva prima, è stato scelto quello delle Grazie. Tempo fa è stato chiesto il convento come centro giovanile. Perché? Ci sono già gli Oratori di Arco, rinnovato da poco, e quello di Riva. Io credo che non potendo realizzare questo progetto si è passati ad altre strategie pur di arrivare allo scopo, seppur bellissimo per i giovani, è sempre bello fare qualche cosa per loro. Ma quando si vuole tutto non si ha niente. Ed eccoci alla situazione attuale”.
Al posto dei Frati è previsto l’insediamento di tre religiosi dell’ordine dei Padri Concezionisti della congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione.
“I padri che dovrebbero sostituire i frati – prosegue la lettera di don Claudio – saranno all’altezza della situazione? Il loro compito è quello di seguire i malati e i bisognosi ed avranno molto da fare tra ospedali, case di cura e di riposo. Quanto lavoro per visitare le persone, farle sentire amate da Dio. Ma chi penserà a Messe, confessioni e conforto dei fedeli? Si parla tanto dei laici che vanno ascoltati, ed ora per il santuario i laici non contano più? Se si vogliono vedere ancora meno persone in Chiesa, facciamo questa operazione sul santuario delle Grazie”.
Don Claudio Rigatti conclude la sua esternazione con una preghiera: “Cara Madonna mia, sei stata sfollata durante la Prima guerra mondiale e mia nonna fu deportata proprio nel paese dove stavi tu. Lei mi ha accompagnato da te fin da piccolo ogni 8 settembre perché voleva ringraziarti per averla riportata a casa sana e salva. Eravamo presenti anche alla tua incoronazione, durante il Concilio Vaticano secondo. E quante volte mi hai visto davanti a Te per pregarti per tante situazioni che mi sono capitate nella vita. Ti ricorderai anche quando, da bambino, con padre Valerio ed altri ragazzi cantavamo alla Messa con tanta gioia. Mettiamo tutto nelle Tue mani, Tu sai cosa è meglio per noi. Aiutaci ad accogliere la volontà dei superiori che Gesù ha messo a nostra guida”.