Emergenza casa nell’Alto Garda, serve soluzione istituzionale

Claudio Chiarani06/03/20242min
CHIAVE CASA ABITAZIONE



 

Non ci sono appartamenti per chi lavora, paga l’affitto e tiene bene la casa che occupa e ha anche quattro figli. La vicenda di una famiglia sfrattata di casa a Romarzollo tiene banco da tempo ma è questione di giorni che, o si trova un alloggio o i genitori dovranno andare in strada e i figli accolti in una struttura per minorenni. Difficile situazione che si sta provando a sbloccare grazie ai numerosi incontri in Comunità di Valle e le varie realtà che di questo si occupano, ossia dare un tetto a chi ne ha bisogno. I Servizi sociali sono impegnati da tempo su questa in particolare ma anche altre criticità che vedono l’Alto Garda “imputato” di non avere (sarebbe meglio scrivere “dare”) appartamenti da cedere in locazione a nuclei familiari che possono garantire il pagamento dell’affitto, delle spese condominiali e vivere decentemente la propria vita, crescendo i figli, educandoli, mandandoli a scuola. Appartamenti ce ne sono, si sa, chi ne detiene la proprietà ha tutti i diritti di fare ciò che vuole, diritto questo insindacabile, dunque che fare? Serve una soluzione istituzionale, e celere perché non è più possibile cercare di arginare il fenomeno quando c’è l’urgenza come nel caso della famiglia in questione che potrebbe andare a vivere in un monolocale nella frazione rivana di Campi. In sei, fate voi i conti se questa è una soluzione “logica.” Come la soluzione ipotizzata da Tiziana Betta, assessora alle politiche sociali in Comunità di Valle che prova a chiedere alla Provincia di Trento se non si possa pensare a realizzare un edificio “dormitorio” come a Trento e Rovereto, perché se ne sente assolutamente il bisogno.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche