Professionisti della sanità: i dati certificano il segno più

Redazione25/02/20243min
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“Nella sanità trentina abbiamo persone con professionalità elevate, delle vere eccellenze che con la loro esperienza e capacità fanno crescere tutto il personale. Negli ultimi anni si è anche invertito il trend legato alla mobilità passiva, grazie ai nostri ospedali attrattivi e ai loro primari, per le diverse specialità e grazie anche all’offerta dei privati. Dobbiamo ringraziare il personale per il suo impegno. L’Azienda sanitaria ha lavorato per garantire il più possibile che le assunzioni di infermieri e medici potessero compensare i fenomeni di ricambio di queste figure professionali”. Così l’assessore alla salute Mario Tonina ha commentato i dati che sono stati presentati dalla giunta con il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Antonio Ferro e che attestano una crescita in positivo nei numeri dei nuovi assunti tra il 2019 e il 2023. Sono 130 in più le unità di personale infermieristico e 35 di personale medico, anche grazie alle procedure selettive che nel 2023 sono state ben 43 per i medici e 2 per il reclutamento di infermieri.

Le tabelle che parlano della situazione del personale sono eclatanti: +7% per quanto riguarda il personale infermieristico e un +12% per la dirigenza medica confrontando i dati pre-covid con quelli del 2023.
Confrontando le dimissioni volontarie degli ultimi due anni la quota è fisiologica, ma in assoluto il personale nel suo corpo complessivo è in aumento.

“Il progetto sull’attrattività – ha detto Ferro – elaborato con la collaborazione di Trentino Sviluppo e Trentino Marketing ha dato i suoi frutti, come dimostrano le partecipazioni alle procedure selettive, che in altri territori sono andate deserte. Non possiamo negare che dei settori siano in crisi, come pronto soccorso e radiologia, dove non ci sono figure, fenomeno di livello nazionale. Tema sensibile anche quello che riguarda le valli, dove sarà strategico riuscire ad investire sulle professionalità locali”.
Il presidente Fugatti ha sottolineato che “A fronte del personale cessato o che ha lasciato l’impiego, nuovi arrivi hanno integrato la dotazione dell’Azienda sanitaria e questo si interseca con il tema del nuovo ospedale: la scelta che abbiamo fatto in merito al nuovo percorso avviato è corretta, legato alla Scuola di medicina. Un medico che oggi vuole restare a lavorare in Trentino avrà di fronte di sé una sanità di eccellenza, funzionale e moderna, con una prospettiva per il futuro”.

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