L’assessore Tonina in visita alla casa circondariale di Trento

Redazione25/12/20232min
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La mattina di venerdì 22 dicembre l’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, accompagnato dal direttore generale di APSS Antonio Ferro, dal direttore sanitario Giuliano Mariotti, dalla direttrice amministrativa Sara Girardi e dai dirigenti medici Antonino Trimarchi e Monica Bonenti, ha effettuato una visita alla Casa Circondariale di Trento, concentrandosi sull’area sanitaria, dedicata alle attività di cura e prevenzione per i detenuti di Spini di Gardolo.
Accolti dalla Comandante Ilaria Lomartire i rappresentanti delle istituzioni provinciali hanno avuto modo di confrontarsi con gli operatori sulla qualità delle prestazioni erogate, tutte orientate al mantenimento di un diritto, qual è quello alla salute, inalienabile per ogni persona, compresi i bisogni psicologici per delineare i programmi di rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti. Questi programmi coinvolgono i detenuti attraverso la creazione di specifici gruppi dedicati allo sviluppo di una consapevolezza sull’importanza del rispetto, che comprende anche quello di se stessi.

Da un punto di vista sanitario all’interno della struttura sono presenti ambulatori ove vengono accolti i detenuti tutti i giorni della settimana, con assistenza medica e infermieristica, oltre che con tutti quei professionisti sanitari e socio-sanitari necessari a supportare la continuità assistenziale. Anche la collaborazione di medici specialisti esterni è importante poiché, con il loro accesso alla struttura, evitano il più possibile il trasferimento esterno dei detenuti / pazienti per attività diagnostiche e terapeutiche. Tale attività rientra di fatto tra le finalità dell’assistenza domiciliare che, nei prossimi anni, dovrà necessariamente svilupparsi, includendo anche coloro che vivono o hanno vissuto l’esperienza carceraria. Inoltre, per quanto riguarda il trattamento delle dipendenze da droghe ed alcol, si stanno realizzando gruppi di comunità multidisciplinari a cui partecipano i detenuti, anche al fine di rilanciare la formazione congiunta per le prospettive di reinserimento sociale.

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