Un successo l’Aqua Park di Prabi, 10 mila ingressi al mese
Ventottomila ingressi. Un risultato che, forse, nemmeno Amsa avrebbe pensato di raggiungere quando si decise di investire e realizzare il nuovo impianto a Prabi di Arco che avrebbe sostituto la vecchia e vetusta piscina olimpionica. Domenica 8 ottobre l’Aquapark ha chiuso i battenti dopo tre mesi di apertura e le tante polemiche che ne hanno accompagnato le brevi vicissitudini. Certo, i conti finali sono in corso in questi giorni, si devono conteggiare gli ingressi di gruppi e associazioni, ma ciò che è certo è che si può tranquillamente desumere che si sono superati i 10 mila ingressi al mese. Molti di più dell’anno scorso col vecchio impianto e apertura stagionale più lunga (circa 19 mila in tutta la stagione) di questa appena conclusa, dunque soddisfazione in casa Amsa e da parte dell’Amministrazione comunale. Otto mesi di lavoro per la costruzione (e critiche) conclusi con questi numeri in novanta giorni di apertura sono dati inequivocabili. Oltre il 40% dei paganti, inoltre, risiede nel Garda trentino, per cui anche le critiche iniziali che sarebbe stato un impianto al solo servizio del vicino campeggio sono state zittite. Ora è tempo di bilanci e di verificare su cosa è andato bene ma anche cosa è andato non “troppo bene”, qualche lato da “smussare” c’è sempre e Amsa è pronta a risolvere anche questo. Tra le cose da affrontare il tema dell’energia che si deve utilizzare per riscaldare l’acqua (in questi giorni di caldo è stato fatto perché di notte la stessa si abbassava di qualche grado), il costo dell’ingresso e se (chissà) l’Aquapark potrà, con un ampliamento magari, diventare quel tanto sospirato impianto sovracomunale che la “Busa” attende da anni. Per finire Amsa chiude una stagione “sperimentale”, come ha dichiarato il presidente di Amsa Renato Veronesi, ma con dati assolutamente positivi.