Giardini di Arco: dall’Umbria per tagliare l’erba, palme abbattute per il parassita
Non piove e l’erba si secca, piove e l’erba cresce a dismisura. Allora che fare? Perché è sotto gli occhi di tutti che il verde pubblico, certo, quello di rotonde, viali, piste ciclabili in primis cresce e va tagliato. Ma, perché un ma c’è sempre, starci dietro è difficile. Per questo Arco ha varato un “piano erba” per quanto concerne la proprietà comunale, un “mix” derivato da appalti e sfortune accompagnati da norme inderogabili. Ha piovuto tutta l’estate e l’erba cresce, questa è cosa nota, per cui bisogno intervenire. Ma, ed è il vicesindaco Roberto Zampiccoli a dirlo alla stampa, la ditta umbra che si è aggiudicata l’appalto ha a sua volta, legittimamente subappaltato il taglio del verde ad una seconda ditta, la quale nel bel mezzo del lavoro ha smesso di farlo. Cosicché i vincitori sono dovuti venire dall’Umbria a tagliare l’erba ad Arco, e chiunque capirà che non è facile. Burocrazia, appalti europei, insomma. Se si prendeva un contadino del posto e gli si dava l’appalto era certamente meglio, ma non si può fare, le norme lo vietano. Già, le norme. A rispettarle si va a finire che i lavori imposti dalle norme finiscono male (per non parlare dell’edilizia, ne sappiamo qualcosa no?), ma la legge è legge, le direttive sono direttive e non si può certo fare come una volta. Perché poi la Corte dei conti giustamente vigila e controlla. Peccato che, a volte, tutte queste “direttive” siano un vero e proprio “impedimento” ai lavori, ma tant’è… Uffici comunali allertati, dunque, per il piano erba 2024 che non trovi impreparati gli stessi e veda crescere erbacce ovunque sul territorio comunale. Intanto alcuni operai hanno iniziato la potatura delle storiche palme di Arco e l’abbattimento di alcune, che saranno rimpiazzate, morte a causa della aggressione del lepidottero proveniente dal nord America. Lepidottero che ha un nemico naturale, ma per poter applicare questa “difesa” vanno seguite precise normative che prevedono sia fatta sulle piante sane a prevenzione, Una volta che sono ammalate, purtroppo, non c’è nulla da fare. Per questo, e sempre a proposito di piante ammalate, i residenti di Laghel hanno chiesto l’abbattimento dei cipressi nei pressi della chiesetta, che sono a rischio di caduta sulla strada o sul tetto del piccolo edifico sacro.