Famiglia sfrattata a Riva, Itea ricorre in appello

Stagista05/09/20233min
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Nessuno sfratto dagli appartamenti di emergenza per chi ha più di 65 anni: era stato questo il principio emerso dalla sentenza del maggio scorso con cui il Tribunale di Rovereto aveva permesso a una famiglia di Riva del Garda di vedere prorogata la concessione dell’alloggio sociale, da cui Itea aveva voluto allontanarla. Ma ora l’Istituto per l’edilizia popolare ha deciso di fare ricorso contro il verdetto.
La famiglia presentava all’epoca, e presenta tuttora, problemi di fragilità, con un uomo pensionato di 69 anni e 800 euro al mese, una moglie ammalata e due figli all’epoca minori. Per l’alloggio i quattro avevano ottenuto già due proroghe: nel 2018 e nel 2019 per altri 3 anni, quest’ultima concessa proprio perché l’inquilino capofamiglia aveva già compiuto i 65 anni di età, limite che per la legge 15/2005 non consente più l’allontanamento dall’alloggio sociale. Così però non era stato e, a luglio 2022, il nucleo famigliare aveva scoperto che la richiesta di ulteriore proroga era stata rigettata dalla Comunità di valle sulla base di un parere fornito dal Servizio politiche della Casa della Provincia. Nonostante diverse ricerche immobiliari in tutto l’Alto Garda e Ledro, complice anche la condizione di pensionato del padre, i due figli non erano riusciti a trovare alcuna sistemazione accessibile economicamente. Avevano così deciso di opporsi per vie legali allo sfratto, e il Giudice Monica Izzo aveva allora dato loro ragione.
Ma Itea sembra non aver accolto le motivazioni della decisione e ha presentato un ricorso che Manuela Faggioni, segretaria del Sunia Cgil, che aveva sostenuto la famiglia, insieme all’avvocata Stefania Franchini, definisce “del tutto fuori luogo. Insistere sullo sfratto per i più fragili è inaccettabile. Anche se la scelta di fare ricorso contro la sentenza del Tribunale è legittima così, però, Itea tradisce la sua mission. Crediamo di essere nel giusto, come ha chiarito il Giudice, nel sostenere il principio che chi si trova in condizione di debolezza, per l’età, per la salute o per tutti gli altri motivi previsti in legge, non può essere sfrattato e ha diritto all’assegnazione o alla proroga se le condizioni, come nel caso del requisito di anzianità, perdurano”.

 

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