Sicurezza della Sarca ad Arco, argini più alti per contenere le piene

Claudio Chiarani24/08/20232min
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La risposta agli allagamenti delle campagne quando il Sarca esonda? Costerà oltre tre milioni e mezzo di euro. In estrema sintesi è questo il costo (e la risposta) che la Provincia di Trento sta dando all’amministrazione comunale arcense che ha chiesto il potenziamento degli argini del fiume che l’attraversa prima di riversarsi nel lago di Garda. Tutti ricordano l’esondazione di ottobre 2020, dunque ora il documento con cui è stato dato il via libera al progetto definitivo sta per dare le risposte alle domande fatte. Sicurezza, innanzitutto, quella di non dover più abbandonare le proprie case che sorgono sugli argini (anche se, va detto, chi ha permesso di costruirle oggi dovrebbe farsi delle domande, ma sarà passato a miglior vita che dite?) i cui proprietari si sono visti le cantine allagate, i garage sommersi e le campagne allagate. Una cinquantina di persone che, logicamente ottenuti i permessi le loro case lì hanno edificato. La determina l’ha firmata il dirigente del Servizio Bacini Montani Lorenzo Malpaga e riguarda il tratto di fiume che attraversa il centro abitato di Arco. L’argine avrà un rialzo in calcestruzzo che sarà edificato alle spalle degli esistenti, e laddove lo stesso andrà a coprire la vista dalle case sarà in vetro. In zona Hotel Arco, ossia la proprietà oggi degli imprenditori Hager e Signoretti, invece, in accordo con gli stessi sarà realizzata una sorta di “scogliera” in una zona d’espansione. Così dice l’accordo che nella determina provinciale è in fase “avanzata” tra le parti. Una determina che soddisfa il primo cittadino Alessandro Betta, il quale proprio nell’ottobre del 2020 dovette affrontare la criticità mentre si stavano svolgendo le elezioni comunali.

 

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