Riva del Garda: camerieri e braccianti messi a dormire in baracca e ufficio

Claudio Chiarani05/08/20233min
riva del garda panorama

 

Più di dieci lavoratori stagionali nell’ambito agricolo si trovavano costretti a dormire ammassati in un unico fatiscente caseggiato, privi delle elementari misure sanitarie. In aggiunta a questo triste scenario, altre due anime sfortunate di origini pakistane sono stati relegati in un luogo destinato ad ufficio, tutt’altro che adatto a un normale alloggio, proprio sopra al ristorante dove lavoravano ogni giorno, a due passi dal cuore di Riva del Garda.
Azienda che opera nel campo agricolo e che, avendo necessità di molta manodopera, metteva le persone a riposo in alloggi non proprio “decenti”. Anzi. Il caseggiato che li ospitava è privo delle più elementari condizioni sanitarie, e basterebbe questo da solo a dire tutto. Nella “ricca” Riva del Garda accade questo. Sfruttamento del lavoro di immigrati regolari, con contratto regolare (e qui gli accertamenti dell’Autorità che ha scoperchiato il tutto dovranno stabilire anche per quante ore al giorno) ma messi a dimora in un edificio attiguo all’azienda in condizioni disagiate. Al momento non è stato rilevato se il salario fosse loro corrisposto in base alle ore lavorate. Ma qui l’Autorità con i carabinieri del Nas che tenevano d’occhio l’azienda rivana e la Procura della Repubblica faranno le opportune indagini.
Presso la Procura della Repubblica di Rovereto, infatti, è stato aperto un fascicolo a carico dell’azienda e dei titolari, la conferma è stata data alla stampa dalla dott.ssa Viviana del Tedesco, procuratore facente funzioni.
In un secondo caso i lavoratori di un ristorante alloggiavano in un ufficio dello stesso proprietario e il loro andirivieni è stato segnalato dai vicini, permettendo agli agenti del Corpo di Polizia locale dell’Alto Garda del comandante De Paoli di andare a vedere cosa ci fosse “sotto”.
I lavoratori vivevano in quello spazio ad uso ufficio e non residenziale, pagando oltretutto anche un affitto che veniva trattenuto dallo stipendio. È stata quindi emessa una ordinanza di ripristino e la situazione è stata segnalata alla Guardia di Finanza.
Scoperchiato anche questo “vaso di Pandora” sarebbe ora che le questioni degli alloggi destinati ai lavoratori venissero prese seriamente in esame, perché se il Garda trentino fa tre milioni e seicentomila presenze in stagione è grazie a loro, ai lavoratori stagionali, ai quali deve essere garantito il giusto salario e un alloggio dignitoso.

 

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