Vent’anni di Festa della musica ad Arco

Redazione21/06/20233min
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Quella del 2023 è l’edizione del ventennale. Era il 2004, infatti, quando Arco aderiva all’iniziativa del Ministero della cultura francese, che nel 1982 aveva invitato i musicisti di ogni genere, professionisti e non, a esibirsi gratuitamente per le strade di ogni città.
Ad Arco nemmeno la pandemia l’ha fermata: nel 2020 si è tenuta in forma virtuale sulla pagina Facebook e sul sito internet dedicato, e l’anno dopo con programma e numero di posti limitato. Per riprendere l’anno scorso con la formula consueta. Com’è ormai tradizione, il giorno del solstizio d’estate vedrà quindi il centro storico di Arco animarsi con una moltitudine di musicisti, dal primo pomeriggio fino, in alcune zone, all’una di notte. Si potranno ascoltare gruppi che suonano musica rock, indie, jazz, pop, folk, country, revival, elettronica, ma anche ensemble musicali, cori, orchestre e cantanti solisti, oltre che compagnie di ballo. Alla Festa della musica ogni genere musicale trova il suo spazio.
Le otto postazioni sono, grosso modo, quelle degli ultimi anni: piazzale Segantini, Foro Boario, via Ferrera, largo Pina, cortile del municipio, via Segantini, Palazzo dei Panni e piazza Tre Novembre. I gruppi e i singoli cantanti a esibirsi, quaranta. Si inizia, a seconda della postazione, tra le 18 e le 19, per chiudere tra mezzanotte e l’una.
Quest’anno la gestione dell’evento è stata affidata dal Comune alla società Pirene Srl.

 

 

“L’iter quest’anno è stato diverso dal passato – ha detto l’assessore alla Cultura Trebo – Abbiamo fatto un bando, che si è aggiudicato Pirene, un’azienda importante del settore. Fare la gara è stato importante, sia per un motivo di ordine normativo, sia per un’esigenza di trasparenza. Con il nostro Ufficio cultura si è creato un bel rapporto e una collaborazione efficace, il lavoro è stato tanto e i tempi stretti, ma tutto è andato per il meglio. Pirene ha cercato di coinvolgere soprattutto il nostro territorio, ma senza chiudere a gruppi provenienti da fuori regione. Una delle cose particolari è che ha deciso di non allestire propri punti di somministrazioni di cibi e bevande, così da non togliere nulla agli esercizi locali”.

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