Emilia Romagna, rientrata la Colonna mobile trentina

Redazione09/06/20234min
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Con il rientro della Colonna mobile, si è concluso nel pomeriggio di giovedì 8 giugno l’impegno della Protezione civile del Trentino al fianco delle popolazioni flagellate dall’alluvione in Emilia Romagna. Nelle ultime settimane gli operatori hanno fatto base a Lugo, la città romagnola ‘gemellata’ con la nostra provincia e legata alla comunità di Mori sin dalla Prima guerra mondiale, quando fornì aiuti e beni di prima necessità alle persone che avevano sofferto maggiormente gli effetti del conflitto.

Un lavoro instancabile, che ha consentito di portare in salvo oltre 700 sfollati con gommoni ed elicotteri, senza dimenticare gli interventi di assistenza alla popolazione con la fornitura di generi di prima necessità. Numerosissime sono state inoltre le operazioni di presidio, ‘sorveglianza idraulica’, pulizia degli alvei e pompaggio dell’acqua con le idrovore in strade e interrati.

La mobilitazione era iniziata il 3 maggio, con le attività di scouting. Quindi, poco più di 10 giorni dopo, è scattato l’intervento ‘preventivo’. “Per la prima volta la colonna mobile è stata attivata prima che l’emergenza emergesse in tutta la sua drammaticità, in considerazione delle previsioni meteo e di un primo effetto delle precipitazioni che, nelle settimane precedenti, avevano messo a dura prova l’Emilia Romagna” spiega il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col.

Instancabile è stato l’impegno nei comuni di Modigliana, Dovadola, Castrocaro Terme, Tredozio, Rocca San Casciano, Portico e San Benedetto, Forlì (provincia di Forlì-Cesena), Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casal Fiumanese (Valle del Santerno, provincia di Bologna), Sant’Agata sul Santerno, Conselice, Lugo e Ravenna (provincia di Ravenna). Sul posto sono intervenuti Vigili del fuoco volontari, Croce rossa italiana del Trentino, Soccorso alpino e speleologico, Protezione civile Ana Trento (Nuvola), Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento (anche con il Nucleo elicotteri), Servizio prevenzione rischi e Cue, Servizio foreste, Servizio bacini montani, Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, Servizio gestione strade, Servizio geologico, Dolomiti ambiente e Trentino digitale.

A Lugo, dove ha operato un totale di 91 operatori, la Protezione civile del Trentino si è alternata nell’assistenza alla popolazione con consegne di cibo e acqua, nel liberare scantinati, garage e interrati dall’acqua, nel supporto alla gestione del ritiro dei rifiuti ingombranti e nella fondamentale vigilanza anti incendio nelle aree di stoccaggio temporanee che ora sono praticamente vuote. Negli ultimi giorni è da registrare l’attività di verifica e pulizia sui tombini e le bocche di lupo di numerose vie del centro abitato dopo l’intensissima precipitazione di sabato 3 giugno (28 millimetri di pioggia in circa venti minuti).

“La competenza, professionalità e umanità di cui abbiamo goduto in questi giorni ci ha permesso di iniziare a risollevarci – spiega il sindaco di Lugo Davide Ranalli – Abbiamo stabilito legami forti, dettati dall’emergenza e che vorremmo mantenere in nome dell’aiuto fondamentale che è stato dato alla nostra comunità. La mia riconoscenza va a tutti coloro che hanno operato a Lugo e al presidente della Provincia Maurizio Fugatti che è stato con noi nelle primissime ore e con il quale abbiamo percorso le strade di una città allagata. Quelle immagini ora iniziano a essere lontane ma la gratitudine resterà qualcosa di impresso nel nostro cuore”.

 

 

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