Bandiere blu, spiagge del Garda trentino grandi assenti
Quello che dai germanici viene definito il “Mediterraneo”, il Garda trentino che scelgono per le loro vacanze, una “bandiera blu” non la potrebbe avere? No, perché dei dieci Comuni del lago di Garda che hanno ottenuto la “certificazione” rilasciata dalla Fondazione danese che stabilisce la qualità delle acque, la balneabilità, i servizi e l’accoglienza non figurano ne Riva del Garda ne Nago Torbole, i due che sorgono sulle sponde del Garda trentino. Come mai? Dalla APT “Garda Dolomiti” arriva un tranquillo “non ci abbiamo fatto caso, siamo impegnati ad elevare la qualità dell’accoglienza verso i nostri ospiti stranieri che apprezzano il nostro lago anche per le sue acque”. Una qualità che, come il recente Forum organizzato dai tre Club Rotary del Garda ha, tutto sommato, definito buona anche se la sua trasparenza in cento anni è andata diminuendo del 50%. Ma l’impegno in sede Comunità del Garda è elevato, dunque ci si è resi conto che bisogna fare tutto il possibile che torni ottimale, anche in funzione delle specie ittiche che lo abitano e ci vivono. Ma questa è un’altra storia, si può ben dire, anche se strettamente legata al fatto che la qualità dell’acqua non serve solo al turismo di massa ma alla qualità del turismo.
Bandiere blu ovunque ma nel Garda trentino no, con dieci località trentine che, invece, le hanno ricevute: Bedollo (località Piazze), Alberon, Bar Spiaggia e Spiaggia Lido a Baselga di Pinè, San Cristoforo (Pergine), Tenna, Calceranica al lago con Alle Barche, Pescatore e Riviera, Caldonazzo con Lido e Spiaggetta, Lavarone col Lido Marzari, Levico e l’omonima spiaggia, Sella Giudicarie con Spiaggia Roncone e Bondone con Porto Camarelle.