Primo mese di porta-a-porta a Riva: dati incoraggianti, ma “furbetti” da sanzionare
Qualsiasi cosa porti innovazione è destinata a critiche ma anche allo scorrere del tempo per far sì che il servizio arrivi al suo “optimum.” È così per la recente introduzione del servizio raccolta rifiuti “porta a porta” di cui l’assessore referente Luca Grazioli ha reso noto dopo il primo mese (avviato il 27 marzo scorso) i risultati. E gli stessi, nonostante non sia il “perfetto” sono certamente incoraggianti. Certo, se chi conferisce lo facesse con educazione tante criticità non ci sarebbero, usando con criterio il sistema recentemente adottato e portassero il materiale più ingombrante al Centro Raccolta Materiali. Qualche intoppo c’è ancora, dice Grazioli, e tra questo anche l’abitudine di svuotare le cantine perché, tanto, passano e tirano su vecchie stampanti, stendini della biancheria, scarpe rotte e via dicendo. Insomma, l’educazione civica prima di tutto e tante criticità sarebbero risolte. Ma tant’è, e allora via così finché la gente non si renderà conto che è più facile stare alle regole che trasgredirle. Riva del Garda è città turistica, e oltre ai residenti va considerato anche l’elevato numero degli ospiti, tra i quali è evidente ci siano i “furbetti” del turismo mordi e fuggi che lasciano dove capita i rifiuti; dunque, in tutto questo va considerato che il nuovo servizio deve per forza fare il suo “rodaggio” con qualche ingranaggio che per funzionare bene va oliato alla perfezione. Criticità che l’assessore sta cercando di risolvere e perfezionare, per quanto possibile, nel delicato meccanismo della raccolta dei rifiuti, in particolare per le isole ecologiche del centro dove in accordo con gli esercenti si stanno monitorando il conferimento e la raccolta degli stessi. Senza dimenticare che il servizio di videosorveglianza darà una “generosa” mano a chi è proposto al controllo, sanzionando gli inadempienti che pensano di farla franca. I dati del primo mese dall’inizio della raccolta stanno per arrivare, ma saranno dati “falsati” dal fatto che le isole ecologiche esistenti sono state ancora attive per diversi giorni dal 27 marzo in poi.