L’opera UNI_VERSA esposta in Consiglio Provinciale

Redazione20/04/20232min
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Hanno deciso di fare rete tra loro, i soggetti che in Trentino si spendono per sostenere nel loro percorso di vita le tante persone con disturbi dello spettro autistico. Anche la Presidenza del Consiglio provinciale ha, dal canto suo, voluto collaborare fattivamente a questo nuovo percorso unitario e in particolare alle iniziative connesse alla Giornata mondiale per l’autismo del 2 aprile scorso.
L’atrio della sede consiliare, a palazzo Trentini, ha ospitato in quest’ottica la presentazione di una originale installazione – dal titolo UNI_VERSA – che lavora sul tema dell’affermazione di sé e in particolare sull’identità maschile e femminile, interpretata da bambini e da giovani autistici. Sono loro stessi a pronunciarsi e definirsi nelle raffigurazioni assembleate nella struttura lignea che si deve agli artigiani Pio de Concini e Rinaldo.
Il presidente Walter Kaswalder ha accolto gli ospiti garantendo – presente anche la collega consigliera Vanessa Masè – l’attenzione delle istituzioni autonomistiche per un tema di importante impatto sociale.
Anna Folgarait di Anffas ha ringraziato il presidente e ha spiegato che UNI_VERSA simboleggia l’unità da poco intrapresa da cinque soggetti del sociale trentino. C’è anzitutto Anffas, oggi rappresentata dal suo presidente Luciano Enderle, che ha ricordato l’incidenza statistica tutt’altro che trascurabile di questo problema sanitario e sociale.
Maurizio Gianordoli, presidente della cooperativa Casa Sebastiano e rappresentante della Fondazione Trentina per l’Autismo, ha detto invece che si vuole lavorare assieme anche per affrontare il decisivo problema del “dopo di noi” vissuto da tutti i genitori dei pazienti; ancora, si vuole offrire alla Provincia un osservatore competente che l’aiuti a indirizzare le sue politiche sanitarie e assistenziali in questo campo. Felici della prospettiva unitaria anche Salvador Valandro, presidente della cooperativa Albero Blu, e quello di Agsat (associazione genitori), Alessandro Zanon, che ha indicato a sua volta l’obiettivo strategico: perseguire l’integrazione e la riconoscibilità sociale di chi vive con questo problema.

 


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