Marino Feltrinelli e quelle sagge lezioni alle Medie di Arco

Redazione26/03/20233min
Marino Feltrinelli-Scuola1

 

È recentemente venuto a mancare il poeta arcense Marino Feltrinelli, grande appassionato di cultura e storia locale. Negli anni passati amava condividere le sue conoscenze anche con gli studenti e non mancava di fare qualche lezione alle scuole Medie “Nicolò d’Arco” a Prabi, come ricorda l’amico insegnante Sandro Parisi: “La mappa del buio… Ricordo ancora la meraviglia che i miei studenti manifestarono quando, nel lontano ottobre 1995, Marino Feltrinelli con queste parole svelò loro il suo curioso e originale progetto, cioè quello di andare a scoprire e a fissare su carta i luoghi in cui l’inquinamento luminoso non la faceva ancora da padrone. E questo per poter ammirare in tutta la sua completezza e in tutta la sua bellezza il cielo stellato”.
Ma altri segni sono stati lasciati la Feltrinelli nel mondo dell’arte, delle tradizioni e conoscenze locali.
“Avevo conosciuto Marino – prosegue Parisi – alla fine degli anni Settanta, quando collaboravo con Gianpaolo Rossi nella produzione del suo film “Il mondo in una capanna”, interpretato da attori locali non professionisti, tra i quali quali appunto Marino. Bella e commovente la sua recitazione nei panni del personaggio principale. Nel contempo avevo apprezzato la sua poesia in italiano attraverso il suo libro “Perché le rondini fanno la corte ai campanili”. Portarlo nelle mie classi (come illustrato nella foto) ne è stata la naturale conseguenza, e Marino ha saputo subito, grazie alla sua naturale simpatia, entrare in sintonia con gli studenti, raccontando loro i suoi primi approcci con la poesia, le sue esperienze, i suoi aneddoti, la sua predisposizione al buio, al silenzio, alla solitudine. Non sono mancati i suoi versi che sapeva leggere in modo talmente espressivo da calamitare l’attenzione dei ragazzi che oggi lo ricordano con nostalgia”.
Marino Feltrinelli era anche appassionato della parlata dialettale e, fin dalla sua fondazione, faceva parte della associazione “Giacomo Floriani”.
“Non faceva mancare il suo apporto – conclude il professor Parisi – sul dialetto fatto di consigli e di suggerimenti quanto mai preziosi”.

 


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