Azienda Sanitaria, nel 2022 prenotate 1.173.009 prestazioni
“La pandemia ha messo in risalto delle criticità che la sanità trentina già stava vivendo come la difficoltà ad accedere alla prestazioni sanitarie e la carenza di personale sanitario. Temi che stiamo affrontando e l’incontro di oggi, va proprio in questa direzione, ovvero condividere quanto fatto e le strategie per il futuro. Nel 2022 sono state 1.173.009 le prestazioni sanitarie prenotate. Per quanto riguarda il tema della carenza di medici, che si registra su tutto il territorio nazionale, stiamo lavorando sull’attrattività del nostro territorio, sulla formazione di nuovi medici e l’aumento dei posti nella scuola delle professioni sanitarie. Sul fronte della conciliazione famiglia lavoro da marzo, a seguito dell’accordo tra sindacato e apss, partiranno anche i part time per i professionisti sanitari” così l’assessore alla sanità Stefania Segnana intervenuta al convegno “Superare le criticità e malfunzioni del sistema sanitario Trentino”.
L’analisi dell’andamento della domanda di prestazioni sanitarie è ben evidenziata dal volume delle prenotazioni gestite dal Centro Unico di Prenotazione (CUP). Nel corso degli anni si è assistito ad un progressivo incremento dei valori che sono passati da 1.118.206 prenotazioni nel 2016, 1.257.213 nel 2019. Successivamente vi è stata una drastica discesa del numero di prenotazioni nel 2020 a causa della pandemia covid sceso a 970.880. Nel 2021 sono state registrate 1.120.932 prenotazioni. A queste vanno aggiunte, sempre nel 2021, come carico di attività per il call center, 1.066.000 prenotazioni per tamponi e vaccinazioni covid. Nel 2022 sono state 1.173.009 le prenotazioni, ritornando ad una progressiva ripresa della domanda che si sta lentamente riportando sui valori pre-Covid.
Al fine di riequilibrare domanda ed offerta sono state attivate strategie quali l’assunzione di nuovi professionisti tramite concorsi pubblici e attribuzioni di incarichi orari nell’ambito della specialistica ambulatoriale. E ancora l’aumento dell’attività ambulatoriale attivando l’Istituto delle Prestazioni Orarie Aggiuntive per cardiologia, medicina, fisiatria, neurologia e urologia. E’ stata implementata l’offerta delle strutture accreditate per le prestazioni di radiodiagnostica e ridefinite le agende di alcune branche specialistiche. Infine è stata attivata una specifica forma di rimborso economico per una serie di prestazioni critiche fruite presso strutture private come per esempio le visite medico sportive.
Tali strategie hanno permesso di recuperare spazi disponibili e ridurre in parte i tempi d’attesa in particolare nelle prestazioni specialistiche quali visita pneumologica, dermatologica, flebologica e angiochirurgica. Presentano ancora criticità le visite per oculistica, gastroenterologica, cardiologica e neurologica.