Forestale: lotta al bostrico e altre opere nell’Alto Garda
Il bostrico è un coleottero che s’insinua sotto la corteccia delle piante, in particolare degli abeti rossi, scava per nutrirsi e le fa morire. Sui 50 mila metri cubi assegnati dalla Forestale nel Garda trentino, oltre il 50% ha visto la presenza del bostrico la cui azione fa deprezzare il valore del legname stesso. Dopo la tempesta Vaia, l’aumento delle temperature e la siccità, il mercato legato al legname e all’occupazione stessa del settore non va bene. Oggi il legname si vende a 41 Euro al metro cubo, e va anche considerato che nel Garda trentino questo è un buon prezzo perché in altre zone del Trentino è andata certamente peggio. Lo conferma il direttore dell’ufficio distrettuale forestale di Rovereto e Riva del Garda Massimo Miori, il quale ha detto che interi versanti di abeti sono stati cancellati dall’azione del bostrico. Nel Basso Sarca è andata un po’ meglio grazie al fatto che esiste un mix di piante nei boschi, fattore che in parte ha “salvato” dall’azione del coleottero. Qui è il faggio che si oppone ad esso, pianta che si vende bene (40 euro il metro cubo) e che è ormai diretto concorrente dell’abete rosso. Su tutto la prolungata siccità, la quale non solo genera preoccupazioni per i livelli di laghi e fiumi, ma anche per la crescita delle nuove piante. Per questo la Forestale opererà il taglio di molti abeti rossi colpiti dal bostrico, ma matterà in campo altre opere nel corso del 2023 come la pavimentazione di Strada Campiò, il recupero delle pozze di Malga Palaer, sulle pendici della Rocchetta nei pressi di Punta Larici, il ripristino dell’Arboreto Caproni a Dro, la manutenzione del sentiero Busatte – Tempesta e una corposa riqualificazione dell’area “Segrom” interessata da un devastante incendio la scorsa estate. Il pascolo di Malga Vallestré, infine, in comune di Arco, sarà un’altra delle zone cui la Forestale interverrà nel 2023.