Agricoltura: fitopatie e insetti infestanti, necessario un approccio di sistema

Redazione04/11/20226min
AGRICOLTURA CAMPAGNA UVA VITI

 

Dagli scopazzi del melo alla Flavescenza dorata della vite, dalla Drosophila suzukii alla cimice asiatica. Sono numerosi i fronti che vedono l’Amministrazione provinciale impegnata nella realizzazione di misure di contrasto, grazie all’importante lavoro di ricerca e monitoraggio svolto dalla Fondazione Mach in sinergia con gli altri attori del sistema agricolo provinciale. Un approccio di sistema, appunto, che vede gli agricoltori al centro.

“Rivolgo a voi un plauso, perché l’intero settore beneficia di questo impegno fattivo. Per il rispetto che quest’ultimo merita, assicuro il pugno duro contro le poche aziende che non garantiscono la realizzazione delle misure di contrasto previste dai piani di intervento, in particolare per quanto concerne gli estirpi ed i trattamenti obbligatori. Come? Attraverso il blocco dell’accesso agli incentivi pubblici o la sospensione dei diritti di reimpianto”. Lo ha evidenziato l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, incontrando i portatori di interesse delle filiere ortofrutticola e vitivinicola per fare il punto sullo stato di attuazione dei Piani di intervento approvati dalla Giunta provinciale per contrastare fitopatie e insetti infestanti.

Particolare attenzione sarà rivolta verso gli appezzamenti abbandonati, che rappresentano una fonte incontrollata di diffusione delle fitopatie. “Al Ministero chiederò di ragionare giuridicamente sulla possibilità di snellire le procedure di intervento sui terreni incolti, anche attivando la procedura dell’estirpo coatto – ha evidenziato l’assessore Zanotelli -. Questa necessità deriva dal fatto che la negligenza di qualcuno non può ripercuotersi su chi si comporta bene e rispetta le norme”.

Al doppio appuntamento, al quale hanno preso parte anche il dirigente generale Romano Masè e il dirigente Andrea Merz, sono stati forniti dati puntuali raccolti nell’ambito dei monitoraggi sul campo della Fondazione Mach, integrati e confrontati con quelli raccolti direttamente da APOT, per il settore del melo, e con quelli del Consorzio Vini del Trentino, per il settore vitivinicolo.

Per quanto riguarda gli scopazzi, è stato osservato un incremento delle piante sintomatiche pari all’1,44%, rispetto allo 0.67% del 2021, con una tendenza al peggioramento che riguarda quasi tutte le aree omogenee del territorio provinciale soggette al monitoraggio compiuto su una superficie di circa 200 ettari. Un sistema di monitoraggio e autocontrollo è stato messo in campo anche da APOT, su più del 4% della superficie dei soci, corrispondente a circa 400 ettari. Tra le misure ritenute fondamentali nell’ambito del dibattito che si è sviluppato tra i vari partecipanti all’incontro, si sottolineano il necessario e tempestivo intervento rispetto ai terreni abbandonati, l’esigenza di un potenziamento dei controlli pubblici sugli appezzanti dei non soci di APOT, l’estensione del modello dell’autocontrollo anche alle altre Organizzazioni di produttori provinciali e, più in generale, l’esigenza di un potenziamento dell’azione di sensibilizzazione e di responsabilizzazione nei confronti di tutti produttori rispetto alla necessità di una tempestiva applicazione della misure di controllo individuate (dai trattamenti agli estirpi). Rispetto alla cimice asiatica, la situazione così come presentata dalla FEM appare meno problematica, anche in relazione agli esiti della lotta biologica attraverso i rilasci del Trissolcus japonicus, meglio conosciuto come “vespa samurai” (43 punti di rilascio nel corso del 2022, per un totale di 14.190 individui rilasciati).

Per quanto riguarda invece la Flavescenza dorata, che colpisce il settore vitivinicolo, è stato osservato come nonostante le numerose azioni messe in campo nel corso del 2022, in particolare per sostenere l’attività di estirpo, il monitoraggio attivato da FEM su più di 350 ettari ha evidenziato una presenza di viti sintomatiche pari all’1,1%, rispetto allo 0,6% del 2021. Le aree più colpite sono quelle di Trento e dell’Alta Vallagarina, con un’incidenza locale superiore al 2%.

Anche per la Flavescenza una delle criticità riguarda ancora l’estirpo tempestivo delle viti sintomatiche. L’azione fondamentale di monitoraggio assicurata anche da parte del Consorzio Vini del Trentino concorre a definire un quadro aggiornato ed attendibile rispetto all’andamento della fitoplasmosi.

Particolarmente efficace, rispetto agli anni passati, è risultata l’azione di segnalazione e di adozione dei successivi provvedimenti di ingiunzione da parte della FEM e del Servizio fitosanitario provinciale (Servizio Agricoltura).

Rispetto alla Drosophila suzukii, l’annata 2022 si è rivelata particolarmente critica, in particolare nei mesi di luglio e di agosto dove le alte temperature hanno favorito la drosofila a scapito dei parassitoidi, Leptopilina japonica e Ganaspis brasiliensis. La lotta biologica nel corso del 2022 si è sviluppata con 20 punti di rilascio e con il rilascio di 6.000 maschi e 6.000 femmine a coprire tutte le aree vocate alla produzione di ciliegie e piccoli frutti della provincia di Trento.

In conclusione, tutte le parti hanno condiviso la necessità che venga tenuta alta l’attenzione rispetto alle fitopatie che interessano il territorio provinciale, mettendo in campo un’azione di sistema di prevenzione e di contrasto, promuovendo la diffusione della consapevolezza circa l’importanza che tutte le parti svolgano al meglio il loro ruolo, anche attraverso forme di autocontrollo, per la tutela e la salvaguardia del sistema produttivo agricolo trentino.

 


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