Uso improprio aree agricole di Arco, percorso condiviso sul PRG
Sull’utilizzo “improprio” delle aree agricole, tema scottante sul quale le consigliere di Civica Olivaia Arianna Fiorio e Chiara Parisi avevano presentato un’interpellanza hanno risposto il primo cittadino di Arco, Alessandro Betta, e i due assessori Gabriele Andreasi e Nicola Cattoi. La risposta, in estrema sintesi, è che ci sarà l’impegno ad avviare un percorso condiviso di rinnovamento del Piano Regolatore Generale che terrà conto della diversità delle aree prese in esame, da quelle agricole a quelle urbane, dalle storiche alle montane al fine della salvaguardia degli spazi liberi, il recupero di quelle degradate o abbandonate. Valorizzare gli insediamenti storici, inoltre, è un altro obiettivo dell’amministrazione comunale che si desidera tener ben presente, così come l’importanza del comparto agricolo e quello dell’espansione urbana ai fini della salvaguardia del territorio. Questo perché l’amministrazione in carica ha ben presente il tutto visto che era inserito nel programma che era stato presentato per le elezioni comunali. Una volta che Comunità di Valle e Provincia avranno definito il Piano Territoriale l’amministrazione potrà procedere al rinnovamento del Prg entrato in vigore 22 anni fa. Se le associazioni di settore un certo interesse lo hanno dimostrato verso quello “strumento” che è la Banca della Terra, dall’altra parte va anche evidenziato che ben pochi ci hanno creduto o aderito, probabilmente visto lo “scollamento” tra le varie realtà locali e la Provincia. Come se chi governa su base provinciale fosse lontano dalle criticità a livello locale. Come il presidente di Coldiretti Romano Calzà, infine, ha avuto modo di affermare, esiste un uso “improprio” delle aree agricole per scopi diversi dal loro naturale utilizzo. Insomma, l’Alto Garda o Basso Sarca come lo si voglia definire è zona “appetibile” e i prezzi lievitano sempre.