Pronto soccorso, il problema della carenza di medici
Massima attenzione, alcune azioni già intraprese e altre in fase avanzata per fronteggiare una situazione complessa e generalizzata a livello nazionale. L’amministrazione provinciale, di concerto con la direzione sanitaria dell’Apss è al lavoro da tempo per affrontare la carenza dei professionisti sanitari, in particolare dei medici che operano nei Pronto Soccorso, una carenza che affligge tutta Italia.
L’assessore provinciale alla salute Stefania Segnana, insieme al direttore del Servizio ospedaliero provinciale Pier Paolo Benetollo, si è recata all’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto per incontrarne il direttore medico Michele Sommavilla e il direttore della Medicina d’urgenza e Pronto Soccorso Fabio Malalan. “Siamo consapevoli – ha detto Segnana – delle difficoltà dei pronto soccorso degli ospedali trentini, legate a una carenza di professionisti cronica e diffusa in tutte le Regioni italiane. Si è evidenziato come nei reparti così importanti per la prima assistenza italiani manchino circa 5 mila professionisti. Stiamo dunque davvero mettendo tutto il nostro impegno per dare respiro ai medici impegnati qui, come altrove, per consentire loro di usufruire dei periodi di riposo estivi, che saranno in ogni caso garantiti, e per individuare soluzioni nel breve, ma anche nel medio e lungo periodo”.
Il direttore Benetollo ha quindi ripercorso alcune delle azioni intraprese, a partire dalle graduatorie già approvate con alcuni medici che prenderanno servizio in autunno, ovvero appena avranno completato il percorso di formazione. Vi sono poi i tempi determinati, con assunzioni anche di specializzandi rese possibili dalle norme emanate durante la pandemia, oltre che eventuali contratti di natura libero professionale.