Riva chiede il finanziamento PNRR per ingrandire la Piscina “Meroni”

Claudio Chiarani04/06/20224min
20191030_DSC0293 RIVA LAVORI PISCINA MERONI - APM

Grazie alla “Missione 5” lanciata dal Governo italiano, la piscina comunale di Riva del Garda “Enrico Meroni” potrebbe, finalmente e dopo quarant’anni di servizio, essere riqualificata grazie ai possibili finanziamenti nazionali. Obsoleta e sottodimensionata per i residenti e le associazioni natatorie, il complesso ubicato al Rione Degasperi realizzato nel 1983 ha assoluta necessità di essere “preso in mano” e ammodernato.
Dopo anni di discussioni su dove fare un nuovo e moderno impianto tra Arco e Riva del Garda, finalmente la cittadina benacense prende le redini con una decisione che dovrebbe risolvere l’annoso problema.
La “Missione 5” prevede che, al fine del potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali e di comunità che hanno bisogno di riqualificazione, essi siano finanziati con i denari dell’ormai noto “Pnrr”, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito del sotto capitolo “Inclusione e coesione”.
Per questo il Comune di Riva del Garda ha deciso di aderire al Bando nazionale, nello specifico laddove è previsto l’intervento per i centri dedicati ai servizi sportivi. È stato così inoltrato a Roma il progetto elaborato dallo Studio trentino “Tesi Engineering”, progetto elaborato per conto di APM, la società comunale che gestisce la piscina Meroni.
Nel progetto di fattibilità è prevista la realizzazione di una nuova vasca a sud dell’impianto attuale, a tre corsie lunghe venti metri, un’altra per i bambini profonda al massimo 60 centimetri e, novità assoluta, una vasca dedicata alla riabilitazione motoria con idromassaggio. Ma il progetto prende in esame tutta una serie d’interventi per la riqualificazione dell’impianto cha vanno dall’ingresso a nord del plesso natatorio, di spogliatoi e servizi e un ascensore per le persone affette da disabilità motorie. Una prima stima parla di poco meno di quattro milioni di euro necessari al tutto, col Pnrr che prevede la copertura di massimo due milioni di euro e, dunque, con l’intervento del Comune per l’importo rimanente.
L’amministrazione comunale deve presentare la richiesta a Roma entro il 15 giugno, ma anche se non sono denari sicuri il sindaco si è detto fiducioso che Roma approvi e finanzi il 50% del costo preventivato.
Per l’impianto, afferma il sindaco Cristina Santi, è però quantomai necessario che Arco e Riva si confrontino in base ai dati dell’utenza registrati dalla piscina Meroni, i quali dicono che ben il 38% di chi utilizza l’impianto proviene dalla Città delle Palme. Il 34% abita a Riva, il 6% arriva da Dro, il 5% da Tenno e, infine, il 4% dal Comune di Nago Torbole. Staccata la zona della val di Ledro che registra presenze per il 2% sul totale.
Tutto questo tenendo conto dei costi d’esercizio che le recenti vicende internazionali hanno causato all’impianto, riscaldamento in primis. Marco Torboli, amministratore unico di APM fa sapere che solamente nei primi quattro mesi d’esercizio del 2022 sono stati pagati ben 38 mila Euro di teleriscaldamento contro i 44 mila totali del 2021. A cui si devono aggiungere, specifica Torboli i 15.000 euro di energia elettrica per lo stesso periodo del 2022.


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