Eusalp a Trento, le proposte dei giovani sul futuro delle Alpi
La due giorni di riunioni a Trento nella sala Depero del palazzo della Provincia dell’Executive Board, l’organo di governo di Eusalp, si è conclusa con la realizzazione di un laboratorio al quale hanno partecipato più di 20 giovani provenienti dalle regioni aderenti a Eusalp insieme ai rappresentanti dello Youth Council.
Il laboratorio ha avuto come scopo quello di capire quali saranno le future professioni delle Alpi, quali competenze bisognerà rafforzare a fronte dei cambiamenti globali in arrivo come digitalizzazione, cambiamento climatico, crisi economica ed energetica. Tutto è partito dalla domanda su come tali cambiamenti impatteranno sulle professioni del futuro nelle Alpi.
Durante il laboratorio i ragazzi hanno identificato i principali megatrends che influenzeranno le future professioni delle Alpi: cambiamento climatico, digitalizzazione e aumento della tecnologia, cambiamento delle modalità di lavoro, aumento delle migrazioni e cambiamenti demografici.
Pensando alle future professioni nelle Alpi nel 2050 i ragazzi hanno immaginato condizioni lavorative che garantiscano la conciliazione con la vita privata, sia presente un salario minimo e siano professioni altamente specializzate. E ritengono che saranno diffusi hub di ricerca e innovazione anche nelle aree periferiche e le professioni del turismo saranno incentrate su nuovi modelli di turismo lento inclusivo e sostenibile, nonché verranno preservate le forme tradizionali dell’agricoltura di montagna per garantire la tutela della biodiversità e delle colture tradizionali, la tutela del patrimonio paesaggistico e culturale dovrà restare una priorità e sarà una ricchezza anche per favorire un turismo diffuso, destagionalizzato.
Le Alpi del futuro, secondo la visione emersa nel laboratorio, saranno abitate da giovani imprenditori e ricercatori che potranno scegliere le Alpi in quanto si sarà investito in educazione, ricerca, mobilità sostenibile. Le professioni del futuro saranno sicuramente legate alla transizione green ma è stata messa al centro anche la necessità di investire nella qualità del lavoro e della conciliazione lavoro-vita privata.
Per fare tutto ciò sarà necessario condizionare i finanziamenti pubblici alle imprese a criteri di sostenibilità sociale ed ambientale, implementare sistemi di tassazione per attività non sostenibili, riformare il sistema educativo per permettere lo sviluppo di nuove competenze necessarie per le professioni del futuro, investire maggiormente in ricerca e nella cooperazione tra i paesi Alpini e rendere più connessi ed accoglienti le aree periferiche.