Nube alla riaccensione del cementificio di Sarche, allarme rientrato
Dopo il lungo dibattito che aveva tenuto banco nei mesi scorsi sui i pro e contro della riaccensione del forno del cementificio, in questi giorni si è avviata la fase che porterà lo stabilimento di Sarche alla completa funzionalità della linea di produzione del cemento, interrotta nel 2014 a seguito di una diversa politica aziendale che prevedeva il trasporto del clinker dallo stabilimento di Rezzato.
La Italcementi, ora in mano alla società tedesca Heidelberg Cement Group, è “già dotata di autorizzazione integrata ambientale (AIA)”, riesaminata alla luce dell’emanazione delle più recenti BAT di settore e valida fino al 15 gennaio 2028.
Purtroppo ieri si è verificato un momentaneo incidente, subito rientrato, con l’emissione dal camino del forno di una preoccupante “nube nera”, che l’Òra del Garda ha spinto verso nord in direzione lago di Toblino. Un inconveniente che, per l’impatto visivo ed anche per la coincidenza temporale con la discussa fase di riaccensione del forno, rinfocolerà ulteriori prese di posizione da parte degli ambientalisti riportando la discussione ai nastri di partenza, dopo che a seguito della lunga fase di approfondimento e le rassicurazioni da parte degli organi provinciali sul monitoraggio continuo delle emissioni il forte contrasto sembrava essersi parzialmente ricomposto.
Nel frattempo, come chiarisce la direzione tecnica della Società, procedono anche gli altri lavori di ammodernamento e adeguamento annunciati nei mesi scorsi con l’investimento dei 5 milioni di euro destinati soprattutto al miglioramento delle performance ambientali dell’impianto. Come si nota da alcune settimane dallo stazionamento di macchine nel parcheggio esterno, da vario tempo, oltre al personale interno, sono impegnate nei lavori circa 25-30 unità esterne. Parte delle nuove maestranze provengono dal territorio ed ora si sta concludendo l’ultima fase che porterà a un aumento complessivo dell’organico di 25 persone. La ripresa del ciclo produttivo completo è quindi prevista a breve e l’attività di cava è già ripresa secondo il progetto autorizzato.