Anniversario Oreste Baratieri, restaurata la tomba ad Arco
Lunedì primo marzo è stato il 126° anniversario del “disastro di Adua” del 1896, la più grande battaglia coloniale italiana della storia moderna, che richiama alla memoria il comandante della spedizione Oreste Baratieri, sepolto nel 1901 ad Arco. Nato a Condino nel 1841, era a capo della spedizione italiana in Abissinia conclusasi in tragedia il 1° marzo del 1896, una tragica sconfitta che si pone a conclusione del primo imperialismo italiano in terra d’Africa, dopo una sua brillante carriera durante le Guerre d’Indipendenza.
Ancora studente lascia il Trentino per arruolarsi volontario nell’esercito di Garibaldi, partecipando alla “Spedizione dei Mille”. Entrato poi nel Corpo dei Bersaglieri, inizia una rapida e brillante carriera con la promozione a Generale nella campagna coloniale e con la nomina di Governatore dell’Eritrea. Tentando di conquistare l’Etiopia di Menelik, nel 1896 subisce la tragica sconfitta di Adua, che segna la fine della sua carriera militare.
Dopo la carriera militare trascorreva qualche periodo ad Arco dalla sorella. Il Baratieri muore a Sterzing (Vipiteno) e, per sua volontà, venne sepolto nel cimitero di Arco. Ora la sua tomba è catalogata come monumentale, tutelata dalla Soprintendenza provinciale Beni storico-artistici. La sua cura è sempre stata a carico del Comune di Arco, mentre la Associazione “Riccardo Pinter” negli ultimi anni di Riva ha tenuto vivo il ricordo dello sfortunato generale.
Recentemente il Comune ha fatto ripulire la lastra tombale, tralasciando però di mettere in evidenza i caratteri incisi, che risultano ancora illeggibili. Essi andrebbero rifiniti in nero, un compito del quale se ne prenderà carico l’Associazione, appena possibile e assolti gli obblighi di tutela monumentale, un impegno per ricordare degnamente lo sfortunato concittadino.