Golf a Nago: “Stop alle ideologie, non deturperà l’ambiente”
Dopo la presentazione dell’idea di realizzare un campo da golf in zona Daine a Nago, durante una serata pubblica, gli ambientalisti sono subito insorti con le preoccupazioni sul consumo del suolo e altre questioni.
È il «Comitato Pro-golf Nago-Torbole» che porta avanti la possibile costruzione del campo a 18 buche, nella location mozzafiato che si spalanca sul Garda ai piedi del monte Baldo, per avviare anche nell’Alto Garda questa attività sportiva, ora assente, che intercetterebbe un nuovo tipo di turismo e il suo importante indotto economico.
Roberto De Laurentis è il presidente della associazione sportiva «Alto Garda Golf srl» e risponde alle critiche. “Sembra quasi che i cosiddetti ecologisti – scrive in una nota il Presidente – siano gli unici titolati a parlare di temi ambientali ed averne piena legittimità. Hanno forse una preparazione speciale? No, purtroppo ragionano per appartenenza, pregiudizio, slogan e, quasi sempre, più per posizione ideologica che logica. In verità esistono persone ed imprenditori che mostrano conoscenza, attenzione, sensibilità all’ambiente senza per questo gridare e che, lontani da ogni tentazione “talebana”, sono in grado di dimostrarlo con i fatti. Il campo da golf alle “Daine” è tutto fuorché una speculazione edilizia, poiché si tratta di terreno demaniale in capo al comune di Nago-Torbole”.
Uno dei temi sollevati da diverse associazioni è quello legato al possibile spreco di acqua, necessaria per una perfetta irrigazione dei verdi campi di gioco che, però, non rappresenterebbe un problema grazie ai nuovi sistemi di irrigazione a goccia studiati appositamente per i campi da golf esistenti in tutto il mondo, come spiegato nel corso della serata da parte dell’architetto Luca Borzaga, presidente del Dolomiti Golf Club di Sarnonico e del Consorzio Trentino Golf.
“La soluzione per non sprecare acqua c’è – dice il presidente di Alto Garda golf – e l’abbiamo messa in conto nella presentazione del progetto, dove è previsto oltre 1 milione di Euro per il drenaggio e la costruzione di bacini per l’accumulo di acqua”.
È da sfatare anche il luogo comune che dipinge questo tipo di attività come elitario e riservato ai soli benestanti: “Il golf – precisa De Laurentis – è uno sport educativo soprattutto per i giovani e, confrontando i diversi abbonamenti, risulta essere più economico di sport molto più blasonati come lo sci”.
Ma la critica più importante riguarda l’impatto ambientale: “Parliamo di 50 ettari boschivi – controbatte il Presidente – dominati da pietre, massi e pini neri non autoctoni, molti dei quali malati. Una zona fertile solo per la proliferazione della processionaria, come sottolineato da Romano Calzà, Presidente della Coldiretti locale, nel corso della serata di presentazione”.