Madruzzo: saranno restituiti gli anticipi per il servizio di acquedotto
Nel decennio 1995-2010 avvenne una massiccia immigrazione di famiglie nel paese di Sarche, in buona parte extracomunitarie, grazie alla disponibilità di alloggi negli ex-casoni mensali (ora proprietà dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero) che erano stati trasformati in appartamenti a seguito di una radicale ristrutturazione edilizia.
Questo aveva determinato, oltre ad una maggiore fornitura di servizi, anche l’adozione di atti amministrativi intesi a regolamentarne la gestione. Dal momento che la stanzialità delle nuove famiglie talvolta si limitava solo ad alcuni mesi, in attesa di un avvicinamento al luogo di lavoro, spesso rimaneva insoluto il pagamento dei servizi comunali di acquedotto, fognatura e depurazione. Di conseguenza il Consiglio comunale di Calavino nel 2006 aveva assunto una delibera che prevedeva, all’atto della stipulazione del contratto di acquedotto per uso domestico, il versamento dell’anticipo di una caparra di 200 Euro a garanzia dei consumi pagati in via posticipata.
Una successiva Delibera del 2014 definiva la cessazione del versamento anticipato, in quanto tale imposizione non era conforme alle linee guida dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Considerato che nei sette anni di applicazione erano stati raccolti circa 120 versamenti, la Giunta comunale ha approvato la relativa Delibera di rimborso, come proposto dalla responsabile del Servizio Finanziario. Si tratta di soldi messi da parte come cauzioni e quindi immediatamente disponibili per essere restituiti agli interessati, purché in regola con i pagamenti, al fine di evitare una disparità di trattamento fra chi aveva versato l’anticipo e gli utenti non assoggettati a detto obbligo.