Stragi del Cermis, Tonina: “Il Trentino non dimentica”

Redazione03/02/20223min
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Ventiquattro anni fa, il 3 febbraio 1998, un aereo militare statunitense tranciò i cavi della funivia del Cermis provocando la morte di 20 persone, 19 turisti e il manovratore della cabina. La ferita continua a rimanere aperta, e il Trentino continua a commemorare le vittime di quella terribile giornata, come pure le altre 40 del primo disastro del Cermis, avvenuto del 1976 per un problema tecnico che fece precipitare la funivia. Stamani, a Cavalese, presso la parrocchia dell’Addolorata, si è tenuta la consueta messa in suffragio alle vittime, officiata dal parroco, Don Albino Dell’Eva, a cui hanno partecipato numerose autorità, fra cui il sindaco Sergio Finato, i consiglieri provinciali Cavada, De Godenz e Guglielmi, assieme anche ad associazioni della valle di Fiemme e a cittadini che hanno voluto esprimere ancora una volta la loro vicinanza ai parenti delle vittime. A rappresentare la Provincia autonoma di Trento è stato il vicepresidente Mario Tonina. “Il Trentino oggi si stringe attorno alla comunità di Cavalese per ricordare e fare memoria delle due tragedie avvenute anni fa – ha detto – e per ribadire la sua volontà di non dimenticare. Questo è anche un momento per rilanciare il nostro impegno a far sì che eventi del genere non accadano mai più. La sicurezza e la vita dei cittadini sono le cose più importanti alle quali ognuno di noi deve lavorare con impegno e responsabilità”.

“Come sempre – ha detto a sua volta il sindaco Finato – portiamo in questa cerimonia la vicinanza della comunità di Cavalese, di tutta la val di Fiemme e del Trentino alle vittime che ci sono state. Purtroppo, lo abbiamo visto anche quest’estate al Mottarone, gli errori continuano a ripetersi. Noi abbiamo voluto essere vicini a quella comunità e abbiamo partecipato alle loro commemorazioni. L’auspicio è che l’uomo rifletta sul valore della vita e che cose come queste non avvengano più. L’importante quindi è non dimenticare ma anche mettere in campo azioni concrete, sul piano legislativo, per tutelare la vita di tutti noi rispetto a questi eventi”.

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