Concessione A22, per Trento e Bolzano si apre una nuova strada

Redazione06/11/20212min
TRAFFICO IN AUTOSTRADA


L’approvazione definitiva del Decreto infrastrutture al Senato apre la strada a una nuova possibilità relativamente al rinnovo della concessione autostradale A22, scaduta nell’aprile del 2014 e oggi in regime di proroga. L’emendamento contenuto nel testo relativo proprio all’Autobrennero, infatti, consente alla compagine sociale di A22, in cui le due Province autonome di Trento e di Bolzano assieme alla Regione Trentino-Alto Adige/Suedtirol hanno la maggioranza ma in cui sono presenti gli enti locali fino a Modena, di poter percorrere la chance del PPP, ovvero il Partenariato Pubblico Privato sotto forma di Finanza di progetto. Si tratta di una procedura gestita congiuntamente dai Ministeri delle infrastrutture e mobilità sostenibili (Mims) e dell’Economia e Finanza (Mef) che consente alla società Autostrada del Brennero di fare una proposta relativamente alla futura concessione.
Successivamente si apre la fase in cui vengono presentate delle eventuali altre offerte concorrenti e verrà scelto il progetto vincitore. Nel caso in cui quest’ultimo fosse migliorativo rispetto alla proposta di A22, la società potrà esercitare il diritto di prelazione e fare sua la concessione offrendo le stesse condizioni del progetto vincitore. Lo hanno spiegato in una conferenza stampa congiunta tenutasi a Salorno i presidenti della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e di Bolzano, Arno Kompatscher. Presenti anche i vertici di A22 e il sindaco di Trento Franco Ianeselli.

I vantaggi del PPP, che si aggiunge alla possibilità della gara tradizionale o dell’assegnazione della concessione a una A22 tutta pubblica (in house), sono quelli dei tempi rapidi di assegnazione della concessione pluriennale (di durata almeno trentennale), l’immediata operatività della società concessionaria, il controllo confermato in mano agli enti locali, l’apertura a investimenti sulla viabilità autostradale, ordinaria e sull’intermodalità. Inoltre, non si tratterebbe di una semplice concessione autostradale ma dell’attuazione di un progetto di mobilità integrata.

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