50 anni di attività venatoria, premiati i cacciatori

“Oggi festeggiamo i cacciatori con ben 50 anni di attività venatoria, un impegno coltivato con grande senso di responsabilità e competenza. Da due anni il trend delle nuove adesioni è molto incoraggiante, ma abbiamo bisogno anche di cacciatori e cacciatrici di lunga esperienza che sappiano trasmettere il loro sapere alle nuove generazioni.” Con queste parole l’assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni ha aperto il proprio intervento alla cerimonia di consegna di 91 onorificenze per i 50 anni di attività venatoria, organizzata nella Cantina storica Rotari di Mezzocorona dall’Associazione Cacciatori Trentini.
A ricevere la targa, fra i tanti iscritti da tutto il Trentino, anche Carlo Pezzato e Gianpaolo Sassudelli, già presidenti dell’Associazione. La festa ha visto inoltre due premiazioni a margine ma di particolare significato, come sottolineato anche dall’assessore Failoni: la prima per l’entrata nell’Associazione di Beatrice Zambanini, diciottenne della zona di Stenico che ha da poco superato l’esame per esercitare l’attività venatoria; la seconda per la laurea in giurisprudenza sul diritto venatorio di Corradino Fanti di Rumo, cacciatore con circa 60 anni di esperienza.
Serietà, responsabilità, rigore e naturalmente passione sono i valori sui quali ha posto l’accento nel proprio intervento il presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini Matteo Rensi, che ha ricordato l’importanza di superare gli stereotipi che spesso caratterizzano la percezione della caccia. Rensi ha inoltre sottolineato l’ottimo dialogo con la Provincia, ringraziando l’assessore Failoni per l’impegno nella valorizzazione dell’attività venatoria. Oggi sono circa 6 mila gli iscritti all’Associazione Cacciatori Trentini, distribuiti nelle 209 Riserve che coprono l’intero territorio provinciale; l’età media è di 55 anni. Il presidente Rensi ha affermato che grazie anche all’impegno dei cacciatori si è passati da una presenza in Trentino di circa 22 mila ungulati negli anni 70 agli oltre 70 mila di oggi. Sono invece 8 mila, ogni anno, le ore di volontariato dei cacciatori nella cura di pascoli e sentieri.