5.000 i cormorani che stazionano sul Garda, allarme dei pescatori
C’è vasta preoccupazione per i cormorani definiti dai pescatori i “cinghiali del lago”, la cui proliferazione sulle acque del Garda sta assumendo, a dir loro, un vero e proprio allarme per la pesca. Oggi, dopo i colleghi trentini, sono le associazioni venete e bresciane che sollevano un appello affinché si faccia qualcosa per contenere il loro sviluppo e, logicamente, la fame di pesci che gli uccelli hanno per vivere. Due tonnellate al giorno, questa è la quantità totale calcolata dalle associazioni che i cormorani divorano, una situazione non più sostenibile hanno dichiarato alla stampa bresciana congiuntamente Unione pescatori bresciani e i colleghi dell’Unione pescatori sportivi del Garda, sponda veneta. Secondo una stima i cormorani si sono moltiplicati fino a raggiungere le cinquemila unità presenti sull’intero bacino del più grande lago italiano, un numero viene detto in costante aumento. Che sia un uccello vorace, il cormorano, è risaputo: Ciascun esemplare divora per il proprio mantenimento dai 500 agli 800 grammi di pesce al giorno. Se i cormorani vanno tutelati perché non tutelare anche le specie ittiche? Lo dice in un’intervista il presidente dell’unione pescatori bresciani Fabrizio Oliva, per il quale è tempo di adottare le necessarie misure a tale scopo. I pesci sono sempre di più in crisi, lo sfruttamento idrico, il basso livello delle acque, l’inquinamento e, da non dimenticare, la presenza dei pesci siluro, altro elemento invasivo delle acque benacensi.