33 giovani trentini protagonisti nel mondo, la loro esperienza al servizio del Trentino

Redazione10/06/20183min
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Thomas, fotografo freelance in Cambogia, Andrea, architetto e docente universitario negli Stati Uniti, Maddalena, medico in Olanda, Arianna che ha vissuto per 12 anni in Cina, Giulio, videomaker in Svezia, Pietro, imprenditore con la passione dei droni fra Milano e Barcellona, Stefano, docente all’università di Amsterdam, Marco, fisioterapista e funzionario non profit con esperienza tra Tailandia, Mozambico e Stati Uniti. Questo il profilo di alcuni dei 33 trentini che si sono trovati per due giorni al Centro di attività formative di Candriai, per dare vita a PROGETTOXPAT#33. A chiamarli a raccolta, il Club Alpbach Trentino, un’associazione nata nel 2013 con un forte spirito europeista. Volti e storie di giovani che vorrebbero mettere al servizio della terra di origine la loro esperienza. Ieri, nel tardo pomeriggio, hanno incontrato il governatore Ugo Rossi che è salito a Candriai per un lungo confronto, sincero ed aperto, su pregi e difetti del Trentino.
Essere protagonisti e non spettatori da lontano, questo l’intento dei 33 trentini con alle spalle storie e competenze assolutamente diverse, ma con il comune desiderio di fare qualcosa insieme. Sono giovani che hanno ricevuto molto “da fuori” e che ora vorrebbero non solo raccontare come vedono il Trentino dal mondo, ma anche “restituire” al Trentino qualcosa di bello ed importante. Con un’attenzione particolare ai territori più svantaggiati, coordinandosi con i servizi provinciali in un’ottica non solo imprenditoriale, ma di crescita a tutto campo e in tutte le dimensioni.
“Si tratta – dice Francesca Valentini, presidente del Club Alpbach Trentino e attualmente studentessa ad Utrecht – di trasformare un’esperienza individuale di immersione in altri contesti sociali e produttivi, nella coscienza di appartenere ad una rete più ampia e concreta. Parliamo di giovani partiti dal Trentino, con percorsi diversi, a volte di eccellenza e non solo. Questi giovani hanno comunque la consapevolezza di poter essere fattori di innovazione e portatori di visioni di un futuro con cui il Trentino dovrà prima o poi confrontarsi”.
Ma non è tutto. Il progetto è ancora più ambizioso: individuare non solo nuove proposte e procedure originali, ma anche forme di comunicazione e di network più incisive. Ecco allora che i 33 trentini hanno deciso di trovarsi a Candriai per costruire la loro proposta “dal basso”.