24ORE DI BASKET AI SABBIONI

È andata in scena tra sabato pomeriggio e domenica pomeriggio otto luglio (inizio alle 17 di sabato 7 luglio), al campo da basket dei Sabbioni, la nota località balneare di Riva del Garda, la 17a edizione della classica 24ore di basket in memoria di Silvia Bonometti e Francesca Garzoni, due atlete di pallacanestro tragicamente scomparse anni fa. In loro memoria, ma idealmente accomunate alle tragiche altre scomparse che il mondo della palla a spicchi nel Garda trentino ha subito, l’associazione “Il Rimorchietto” ha chiamato a raccolta amici, simpatizzanti, giocatori e giocatrici per sfidarsi a suon di canestri e raccogliere offerte che saranno destinate ad opere di beneficenza. Nessun vincitore nella 24ore classica, come da tradizione, ma nella gara tre contro tre, invece, novità di questa edizione ha prevalso la formazione dei “Nudino Nascondino”. Spazio anche ad una partita “vera” di basket in carrozzina tra le due formazioni dei Delfini di Montecchio Maggiore e quella degli Albatros di Trento, e ad una di tiri liberi dalla lunetta vinte da… non importa. Ciò che importa è lo spirito della 24 ore che ha raccolto quasi 6.000 euro da devolvere, come detto, ad un’associazione benefica che il direttivo (Sara Bombardelli, Lisbet Santoni, Michela Tonelli, Alessia danti, Devid Bassetti e Zeno Ricchiardone) individuerà prossimamente.
Il Rimorchietto ringrazia tutti i volontari che hanno contribuito all’evento, i giocatori e le giocatrici, la Società Sportiva Benacense calcio per la disponibilità degli spogliatoi e docce per gli atleti in carrozzina, il Rugby Benacense, la Bacionela, l’amministrazione comunale per aver ripristinato i canestri, l’infaticabile Terry e idealmente con lei tutte le volontarie e i volontari che si sono dati il cambio ai “rifornimenti” sia liquidi sia solidi, il presidente dei pubblici esercizi Vasco Bresciani, i fratelli Civettini Stefano (La Fattoria) e Alessandro (I Sapori) per le cibarie, lo staff del Pub all’Oca e del Rivabar, il DJ Giuspe e i suoi giovani collaboratori e a tutti quelli, 130 giocatori/giocatrici in totale che hanno partecipato.
Degno di nota, infine, la richiesta di giocare ad un ragazzo in carrozzina durante un incontro tra due opposte fazioni “non in carrozzina”. Come dire che la disabilità è solo in chi la vede come tale!