Una città progettata per le necessità di tutti, con lo sguardo delle donne

Progettare le città in un’ottica diversa, abbandonando l’approccio di pianificazione del tradizionale standard urbanistico, per cercare soluzioni che puntino alla qualità e alla fruibilità degli spazi urbani, con attenzione ai bisogni dei loro abitanti e alle relazioni che la città genera e che deve mantenere, con il contributo del punto di vista femminile: sono i temi affrontati al convegno “Da standard urbanistici a dotazioni urbane. Le pari opportunità nella città che si rigenera”, svoltosi all’Urban Center di Rovereto. Introdotto da Maurizio Tomazzoni, presidente della sezione trentina dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), il convegno ha visto la partecipazione di ricercatrici, progettiste e sociologhe che hanno portato il loro punto di vista nel pianificare città prevedendo un diverso paradigma, per seguire i cambiamenti in atto nella società. Sara Ferrari, assessora provinciale all’università e pari opportunità, nel suo intervento ha sottolineato come il capitale umano e professionale delle donne sia capace di costruire con uno sguardo diverso, sebbene i condizionamenti di genere e i ruoli sociali rischino di limitare il contributo femminile. “Una città deve essere capace di rispondere a bisogni diversificati: spesso uomini e donne vivono dentro ruoli condizionati dalla tradizione e dalla società e questo porta a vivere esperienze della città diverse ed è quindi giusto porsi il dubbio di come risolvere necessità diversificate” ha detto Sara Ferrari.