Trentino e Alto Adige assumono la presidenza EUSALP 2022
Le Province autonome di Trento e Bolzano assumeranno congiuntamente la presidenza della Strategia dell’Unione Europea per la Regione alpina (EUSALP) nel 2022: i presidenti Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher hanno detto entrambi di considerare il mandato come un’importante occasione per lavorare insieme nella promozione dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione in tutto l’arco alpino.
Maurizio Fugatti, ha poi espresso alcune considerazioni a proposito della candidatura, accolta a seguito della proposta del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale: “La dimensione nella quale ci muoveremo è quella della fiducia e della ripartenza; il mondo post pandemia non potrà essere più lo stesso: a noi compete la responsabilità di far crescere i territori alpini proiettandoli in una nuova prospettiva”.
Fanno parte di Eusalp 48 regioni di sette stati alpini: Austria, Germania, Italia, Francia, Svizzera, Slovenia e Liechtenstein, che stanno lavorando su progetti comuni per affrontare insieme le sfide chiave della regione alpina. Nove i gruppi di lavoro (detti ‘gruppi d’azione’), strumenti centrali in questo processo: l’Alto Adige e il Trentino giocano un ruolo di primo piano in tre di essi: l’Agenzia CasaClima della Provincia autonoma di Bolzano, insieme alla regione francese Auvergne Rhone Alpes, guida il gruppo di lavoro 9 sull’efficienza energetica e le energie rinnovabili, mentre la Provincia autonoma di Trento guida il gruppo di lavoro 3 sull’istruzione, che si occupa di sostenere l’accesso al mercato del lavoro attraverso appunto l’istruzione e la formazione. Infine, l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino presiede il gruppo di lavoro 4 “Trasporti e mobilità”. I membri del board Eusalp hanno apprezzato e condiviso i punti salienti della candidatura congiunta di Trentino e Alto Adige, riassunta in tre direttrici di lavoro: raccogliere i migliori esiti delle precedenti esperienze alla guida di Eusalp; valorizzare la capacità di resilienza e di flessibilità delle aree montane e la loro relazione con le grandi pianure e le loro città metropolitane; essere culla per la ripartenza, dopo un periodo difficile quale quello della pandemia.