Tre annegati in un mese a Punta Lido di Riva: transenne per impedire l’accesso al lago

Nicola Filippi13/08/20243min
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A Punta Lido di Riva, dopo la morte dell’operaio indiano Tarandeep Singh, 27 anni, residente da poco a Cigole, nella Bassa bresciana, avvenuta martedì 12 agosto, nello stesso posto dove il 17 luglio hanno perso la vita Hanna Shabratskyi e suo figlio Oleksii, l’amministrazione Santi e la Provincia, attraverso il Servizio Bacini Montani, cercano soluzioni per evitare nuove, dolorose disgrazie.
“Dopo la tragedia dei due cittadini ucraini, come Amministrazione avevamo deciso di installare nuovi cartelli d’avvertimento, oltre a quelli che già ci sono – spiega la sindaco di Riva, Cristina Santi – Ora, dopo la nuova tragedia ed aver sentito anche i responsabili del servizio Spiagge Sicure, l’unica soluzione percorribile è quella di collocare una serie di transenne, legate fra di loro, per impedire l’accesso dei bagnanti in quell’area, fino a fine stagione”. Questa è la “soluzione temporanea”, precisa la sindaco Santi.
Per un intervento definitivo, invece, servirà un po’ più tempo, ma sicuramente sarà ultimato per la prossima stagione turistica.
“Con i Bacini Montani stiamo ragionando su un intervento che possa bloccare definitivamente l’ingresso in acqua delle persone, tipo una barriera artificiale, di sassi o in altro materiale, magari togliendo anche l’isoletta che si forma in quell’area del lago”, spiega ancora la sindaco Santi.
Alla foce dove confluiscono i torrenti Albola e Varone da anni vige il “divieto di balneazione”, emanato con ordinanza dalla Provincia di Trento. Dopo la tragedia dei due cittadini ucraini, lo scorso 14 luglio, l’amministrazione Santi ha deciso di far installare ulteriori, nuovi cartelli di divieto d’immergersi in quella zona del Garda considerata molto insidiosa. Pur essendo un angolo di lago molto particolare, ombreggiata, quasi un’oasi naturale, presenta un alto grado di pericolosità: rispetto a quella del lago, infatti, le acque dei due torrenti hanno temperature più fredde. Si parla anche di 10/12 gradi di sbalzo termico. Inoltre, le acque del Varone e dell’Albola creano pericolosi vortici sul fondale, non percepibili dalla superficie. Come pure la presenza di una profonda depressione, di una decina di metri.
Ora, dopo le tragedie successe recentemente, quell’area del lago sarà ancora meno accessibile ai bagnanti.

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