Torre Renghera del Castello di Arco: museo e terrazza panoramica

Nicola Filippi10/08/20245min
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La Torre Renghera del Castello di Arco diventerà un piccolo museo e un nuovo punto panoramico, che permetterà allo sguardo dei visitatori di perdersi sulle bellezze dell’Alto Garda trentino. “Una sorta di Punta Larici, per capirci, ambientata però nella storia della città di Arco”, spiega a “La Busa” il vicesindaco di Arco, Roberto Zampiccoli, presentando il complesso intervento. Sul prato della Lizza, inoltre, sotto l’imponente torre merlata, l’attuale bar sarà oggetto di una trasformazione importante. Da attuale struttura provvisoria diventerà un bar in muratura, sfruttando gli spazi inutilizzati dei servizi igienici.
Dal 1986 ad oggi il Castello che fu dei Conti d’Arco, oggi di proprietà comunale, è stato oggetto di una importante e costosa campagna di restauri. Nel 2010 lo storico arcense Romano Turrini, in chiusura della 18a rassegna dell’editoria “Pagine del Garda”, aveva presentato il suo saggio, concentrato proprio sulla “piena valorizzazione”, sotto il profilo didattico e turistico, dei ruderi del “castrum Archi”. Aveva precorso i tempi e le intenzioni dell’attuale amministrazione. Per lo spazio interno alla cinta di mura che racchiude la Torre Renghera Romano Turrini ipotizzava la ricostruzione dello spigolo distrutto nel 1945 dall’artiglieria americana e la suddivisione dello spazio interno in quattro sale collegate da una scala. “Nelle stanze si potrebbero illustrare la storia del castello e dei conti d’Arco grazie a riproduzioni di stemmi, ritratti, alberi genealogici, documenti e armi antiche”, aveva spiegato.
Ebbene, a 14 anni di distanza, la suggestione del professor Turrini sta per diventare realtà. “Erano anni che volevamo intervenire sul Castello per dare uniformità a tutti gli spazi e gli ambienti – spiega il vicesindaco Zampiccoli – oggi finalmente posso affermare che abbiamo compiuto il primo passo verso questo importante progetto di riqualificazione e ristrutturazione del Castello”.
Mercoledì 7 agosto sono iniziati i rilievi da parte di una ditta specializzata di Merano con droni e laserscanner, la cosiddetta fotogrammetria aerea, con dati geografici e topografici ad alta risoluzione, “propedeutici all’incarico per la progettazione di massima e riorganizzazione di tutta l’area interna del castello”. Ogni intervento è stato studiato e approvato dalla Soprintendenza di Trento, sottolinea il vicesindaco di Arco.
L’attuale bar sul prato della Lizza avrà un nuovo volto. “Sarà in muratura, più dignitoso, con un dehors esterno che potrà ospitare clienti e visitatori in modo più consono all’ambiente circostante – spiega ancora Zampiccoli – benché gli attuali gestori lo stanno gestendo in maniera eccelsa. Se guardiamo il prato a loro disposizione, sembra un green di un campo da golf. Ma noi ora vogliamo dare una struttura più dignitosa e moderna, sia per chi lavora ma soprattutto anche per i visitatori”.
Di pari passo, oltre al progetto di riqualificazione del bar, il vicesindaco Zampiccoli ha portato avanti il progetto di restauro della Torre Renghera, “dove noi vorremmo, sempre di concerto con la Soprintendenza di Trento, allestire all’interno della torre una serie di spazi espositivi”. Come suggeriva il professor Turrini. Ma con un’altra “sorpresa”.
Il tetto della Torre Renghera, che oggi soffre di perdite d’acqua, diventerà una scenografica terrazza panoramica, rivolta verso sud.
“Ai primi di settembre, terminata tutta la fase di digitalizzazione dei dati, mi piacerebbe confermare l’incarico all’architetto, già individuato, specializzato in restauri di castelli medievali, al quale chiederemo sia di riorganizzare gli spazi del castello, usando un linguaggio storico unico, ma soprattutto di effettuare i due macro interventi, ossia la progettazione del bar in muratura e degli interventi sulla Renghera” conclude il vicesindaco Zampiccoli.

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