Sviluppo sostenibile e contrasto ai cambiamenti climatici: il bilancio del vicepresidente Tonina
Un bilancio del percorso fatto in questa legislatura dall’assessorato provinciale all’ambiente in collaborazione con gli altri attori territoriali, guardando anche più in là, alle sfide poste dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che i territori sono chiamati ad affrontare, nei loro atti di programmazione e nelle politiche di spesa: questo in brevissima sintesi il quadro tracciato dal vicepresidente e assessore all’ambiente Mario Tonina.
“In questi cinque anni – ha detto Tonina – è stato fatto uno sforzo imponente. Siamo partiti dalla programmazione, con l’adozione della Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, atto di pianificazione strategica ripreso anche dal Documento di economia e finanza provinciale e dagli altri strumenti pianificatori, il che mostra quanta importanza sia stata data al tema della sostenibilità, che attraversa trasversalmente tutte le scelte della Giunta provinciale. L’atto ha una valenza molto concreta, perché fa sì che le decisioni prese dalla Provincia autonoma nei diversi settori siano coerenti con quanto previsto dalla Spross stessa: risparmio energetico, utilizzo dei suoli e delle acque, economia circolare, e quindi gestione rifiuti, ma anche necessariamente trasporti, agricoltura, turismo e così via. In tutti questi ambiti abbiamo impostato e già in parte messo in atto politiche virtuose, di carattere sistemico, in linea con gli obiettivi indicati a livello nazionale e internazionale, dall’Agenda 2030”.
“Oggi, insomma, le tematiche della sostenibilità e della tutela dell’ambiente sono fortemente condivise, ad ogni livello – ha detto ancora Tonina – ma non è sempre stato così. In questa legislatura abbiamo dedicato un’attenzione speciale a diffonderle ad ogni livello, partendo dalle valli, dalle realtà più periferiche, con iniziative quali gli Stati generali della montagna, che ci hanno consentito di raccogliere le opinioni e le richieste di ciascuna realtà. Le politiche energetiche o per la gestione della risorsa idrica, o ancora, per la riduzione dei rifiuti, non possono essere calate dall’alto. E’ necessario che fin dalle prime fasi della programmazione la comunità venga coinvolta. Al tempo stesso, è indispensabile il contributo della parte scientifica, a cui affiancare anche gli sforzi necessari sul piano della divulgazione e della comunicazione, a cui abbiamo dedicato una particolare attenzione”.
Infine, i giovani, sui quali Tonina ha sempre insistito. “Abbiamo messo in campo iniziative che nessuno in Italia aveva ancora avanzato – ha detto – come la partecipazione di delegazioni di giovani trentini in qualità di ‘osservatori’ alle Conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (le COP), e poi incontri nelle scuole, conferenze ed iniziative di partecipazione attiva come le Conferenze dei Giovani sul Clima che hanno visto protagoniste in prima persona le nuove generazioni. Da un sondaggio fatto sul tema del cambiamento climatico abbiamo constatato che la sensibilità generale in Trentino è molto cresciuta, ma rimane ancora della strada da fare, specie nella fascia fino ai 18 anni. Non vogliamo alimentare l’ansia da cambiamenti climatici, di cui i mass media parlano in queste settimane, ma sviluppare una giusta e doverosa sensibilità e conoscenza sul tema, incentivando al tempo stesso comportamenti costruttivi, che consentano ai giovani di diventare, progressivamente, protagonisti del proprio futuro”.