Sul Doss Trento una necropoli di epoca longobarda

Redazione06/10/20183min
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Una necropoli di epoca longobarda con 13 sepolture, sia di adulti che di bambini, con oggetti di corredo di notevole prestigio. E’ emersa a fine estate sul Doss Trento, nel corso delle operazioni di controllo archeologico preliminari alla realizzazione dell’ampliamento del Museo nazionale storico degli Alpini, che sorge sull’area già occupata dalla polveriera fortificata austro-ungarica. L’indagine archeologica è coordinata scientificamente dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza provinciale per i Beni culturali e condotta sul campo da Cora Società Archeologica; alla documentazione delle sepolture con tecniche fotografiche 3D ha collaborato la Fondazione Bruno Kessler.
Si tratta di ritrovamenti importanti, che qualificano quest’area come fulcro delle vicende storiche che si sono succedute nella conca di Trento.
Scheda lavori Museo nazionale storico degli Alpini
Il cantiere per la riqualificazione e l’ampliamento del Museo Storico Nazionale degli Alpini sul Doss Trento ha preso avvio nel mese di maggio. Si tratta di un progetto importante, frutto di una significativa sinergia tra la Difesa, l’Associazione Nazionale Alpini, il Comune e la Provincia di Trento che vedrà, oltre alla riqualificazione del manufatto centrale storico del museo, l’ampliamento della superficie espositiva dagli attuali 293 a 1.404 mq con un significativo aumento della capacità di posizionamento dei numerosi reperti e cimeli custoditi, unici nel loro genere.
Il Museo, inaugurato il 15 marzo 1958, mantiene vive e tramanda le tradizioni e le gesta degli degli Alpini, rappresentando punto di osservazione privilegiato della memoria storica ed un riferimento di alta valenza culturale che, una volta terminate le attività di riqualificazione, andrà ad arricchire la rete storico-artistica trentina.
Già nel progetto di ampliamento in corso di realizzazione era previsto un ambito specifico che ricordasse la storia del Doss Trento e i ritrovamenti tardoromani già noti. Ora, anche gli importanti ritrovamenti recentemente venuti alla luce saranno un ulteriore tassello in grado di fornire una nuova lettura della storia e delle vicissitudini di questa area.
Appena i lavori di scavo e indagine archeologica saranno ultimati si darà corso alla realizzazione dell’ampliamento per il quale sono già stati conclusi tutti gli affidamenti alle ditte appaltatrici.
(Uff. St. PAT)