Studenti isolati a Ledro per la frana, il Sindaco chiede la DAD
L’imponente frana che ha ostruito completamente la Statale a Ledro sta provocando non pochi disagi alla mobilità, uno dei quali legato al trasporto degli studenti delle scuole superiori che si recano quotidianamente a Riva, Arco o Rovereto, per i quali le lezioni riprendono proprio mercoledì 14 febbraio dopo le vacanze di Carnevale. Infatti la deviazione verso la strada di Pur non consente il transito di mezzi pesanti o pullman. Per questo motivo il sindaco Renato Girardi ha avuto un incontro urgente con Trentino Trasporti, ricevendo indicazioni su come saranno organizzate le corse scolastiche nei prossimi giorni. Per gli alunni di elementari e medie, trattandosi di mobilità all’interno della Valle, il servizio resta sempre garantito, mentre non è possibile il trasporto verso Riva: si tratta di circa 150 studenti per i quali è impossibile il transito con la corriera sulla strada di Pur. Per loro il sindaco ha quindi chiesto in Provincia l’attivazione della didattica a distanza, per la quale si sta interessando l’assessora competente Gerosa presso gli Istituti scolastici coinvolti.
Infatti il Servizio istruzione della Provincia ha già dato disposizione alle Scuole di attivarsi affinché gli alunni della Val di Ledro che hanno problemi di mobilità possano riprendere quanto prima le lezioni con l’invito a individuare le strategie didattiche più adeguate, come la didattica digitale integrata, per consentire loro la continuità del percorso scolastico.
Intanto si stanno verificando i primi ingorghi sulla strada di Pur in quanto alcuni mezzi pesanti non rispettano il divieto. Oggi un camion è rimasto incastrato, provocando lunghe colonne con decine di automobilisti inviperiti per la lunga attesa. La strada vede una limitazione al transito per i veicoli superiori a 35 quintali dalle 7 alle 20, mentre autotreni ed autoarticolati non possono transitare.
Il crollo di roccia che ha interessato la SS 240 della Val di Ledro si è verificato nella serata di domenica 11 febbraio verso le 18.45, all’altezza della presa della centrale idroelettrica di Mezzolago. Si tratta di circa 400 metri cubi di detriti e grossi massi.
Sono già iniziati i lavori per lo sgombero dei massi dalla Statale, ma si tratta di un’operazione abbastanza complessa svolta anche con l’uso di macchinari radiocomandati perché all’interno del diedro roccioso è collocata un’opera di presa, proprio per questo le lavorazioni vanno effettuate con cautela e attenzione al fine di garantire la sicurezza delle persone che operano e della struttura sottostante. L’obiettivo è quello di riaprire la prima settimana di marzo.