«Storie di donne» ad Arco: tutte le vincitrici
Si è svolta sabato 14 aprile in biblioteca a Palazzo dei Panni la premiazione della 13ª edizione del concorso letterario «Storie di donne». Sono state premiate le prime tre opere classificate nelle due sezioni, generale a tema libero e speciale sulla dipendenza dall’alcool (un buono-acquisto di 300, 200 e 100 euro), e le vincitrici dei premi a tema, novità di quest’anno, uno per la sezione generale (tema «Immigrazione con gli occhi di donna», un buono-acquisto di 300 euro) e l’altro per la speciale («La medicina di genere: migliori garanzie ai diritti della donna», buono-acquisto di 200 euro). Gli elaborati pervenuti sono 124.
Per la sezione generale prima classificata è Fabrizia Bort di Civezzano con il racconto «Chi sono», seconda Roberta Cadorin di Udine con «#metoo», terza Adriana Tasin di Madonna di Campiglio con «Sola», premio speciale immigrazione a Chiara Matterazzo di Belluno con «L’attesa». Per la sezione speciale prima classificata Arianna Lattisi di Arco con «Carnevale», seconda Laura Fravezzi di Dro con «La mia mamma», terza Gina Viviani Casanova di La Spezia con «Nascondersi dietro la birra», premio speciale per la medicina di genere a Laura Marocchi di Riva del Garda con «Il giorno in cui scelsi».
Il concorso letterario «Storie di donne», lo spazio aperto alle voci femminili che raccontano di sé, della loro vita e delle loro esperienze, di ciò che è reale e quotidiano, ma anche dei sogni e delle ambizioni e uno sguardo (novità di quest’anno) a nuove emergenze della contemporaneità, è organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune e dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» in collaborazione con la funzione di Riabilitazione alcologica dell’ospedale San Pancrazio di Arco, per racconti brevi inediti in lingua italiana e autrici di tutte le nazionalità (ma scritti in lingua italiana).
Presso la biblioteca di Arco sono disponibili le pubblicazioni realizzate con i racconti vincitori e segnalati delle edizioni precedenti.
“Semplicemente un racconto che tutti dovrebbero leggere – dice la motivazione del racconto primo classificato realizzato da Fabrizia Bort – Si tratta di un’analisi lucida e palpitante in grado di tratteggiare le emozioni provate in quel limite sottile tra ruoli stereotipati. La narrazione si alterna tra voce narrante esterna ed interna, rendendo comprensibili, quasi tangibili, emozioni e dubbi relativi all’identità, al bisogno di comunicare la propria personalità – da un lato – e all’incredibile sensazione generata dal dover agire segretamente – dall’altro. Degna di nota l’abilità narrativa di introdurre il racconto quasi come un da un punto di osservazione segreto, uno spioncino dal quale sembra di seguire il/la protagonista fino a squarciare il velo del conformismo, avendo accesso ad un ambiente intimo e persino all’interiorità. Istruttivo il finale: a prevalere in qualsiasi circostanza non può che essere la comunicazione ed il benessere generato dal sapersi confidare all’altro (o all’altra)».
Questa invece la motivazione della assegnazione del primo premio a “Carnevale” di Arianna Lattisi: “Nel susseguirsi delle parole si costruisce lo scenario confuso a tratti delirante di una donna alterata. C’è di mezzo l’alcol, ci sono di mezzo le figure umane, trasfigurate in maschere, per nulla divertenti. La donna sente il suo corpo attivarsi di angoscia, tenta di convincersi che vale la pena calmarsi. L’alcol può calmarla? Sicuramente la realtà che vive no. Storia ben costruita, capace di condurci in un vissuto, così saturo di dramma”.