Statale Gardesana 45bis, la consigliera Calzà rilancia l’allarme sulla viabilità dell’Alto Garda

Redazione27/07/20254min
INCIDENTE FRONTALE DRO 29 3 2023 (4)


 

Un nuovo incidente sulla retta di Sarche, avvenuto pochi giorni fa, ha riacceso con forza il dibattito sulla sicurezza della Statale 45bis, l’arteria che collega Riva del Garda, Dro, la Valle dei Laghi e Trento. A sollevare con determinazione il problema è Michela Calzà, consigliera provinciale del Partito Democratico e già vicesindaca di Dro, che da settimane si batte per riportare l’attenzione della Giunta provinciale su una situazione che, a suo dire, è ormai fuori controllo.
“Dopo l’incidente sulla retta di Sarche, che ha creato imbottigliamenti e discussioni tra viaggiatori e residenti, ho rilanciato sui social l’interrogazione che avevo già presentato qualche settimana fa in Consiglio. Serve una risposta concreta, non solo parole”, ha dichiarato Calzà in un messaggio rivolto anche alla stampa.

 

 

Una questione sollevata da tempo, ma ignorata
Non si tratta, infatti, di un’emergenza improvvisa. Già durante l’assestamento di bilancio 2024, Calzà aveva presentato l’ordine del giorno n. 68, con cui segnalava le gravi criticità infrastrutturali nei collegamenti tra l’Alto Garda, la Vallagarina, Ledro e Trento — tra cui la retta di Sarche, teatro dell’incidente più recente.
“In quell’occasione — spiega la consigliera — chiedevo un impegno chiaro della Provincia per affrontare il problema della sicurezza stradale e dei flussi di traffico. Ma l’ordine del giorno fu bocciato dalla Giunta Fugatti e dalla maggioranza. Oggi ne vediamo le conseguenze.”

La Gardesana Occidentale è una trappola viaria?
Il tratto della SS 45bis compreso tra Riva del Garda e Sarche, passando per Dro, è oggi una delle arterie più trafficate, congestionate e insicure del Trentino. Concepita originariamente come strada a scorrimento veloce, è stata ormai inglobata dallo sviluppo urbano e commerciale. Case, negozi, accessi privati, innesti stradali si affacciano direttamente sulla carreggiata, senza adeguate opere di compensazione.
Una situazione che moltiplica i rischi di incidenti, rallentamenti improvvisi e pericolosi innesti laterali. Lo stesso vale per la strettoia in località Bagatoli, ancora ferma agli standard stradali degli anni ’50, dove nel 2024 un autoarticolato si è ribaltato.

Nel richieste della Interrogazione di Calzà:
dati aggiornati su traffico e incidentalità;
opere effettivamente previste e finanziate;
responsabilità tra Provincia e Comune;
un piano d’emergenza in caso di congestione viaria.
Ma a distanza di settimane, nessuna risposta concreta è arrivata dalla Giunta.

Richieste ignorate, disagi quotidiani
L’incidente di Sarche è solo l’ultimo di una serie. Ogni volta la valle si paralizza: code interminabili, ambulanze in ritardo, lavoratori e turisti bloccati per ore. Eppure, sostiene Calzà, le richieste del territorio sono chiare da anni:
nuove rotatorie in punti strategici (Ceniga, via Mazzini, via Battisti);
illuminazione delle rampe in località Santa Lucia;
installazione di guard-rail nei tratti più esposti;
allargamento della carreggiata nella zona di Bagatoli e tra il Ponte del Gobbo e Sarche.
“Serve un programma serio e condiviso. Non è solo una questione di traffico, ma di sicurezza e vivibilità per migliaia di persone. È ora che la Provincia si prenda le proprie responsabilità”, conclude Calzà.
(n.f.)