Sostanze Pfas alla discarica della Maza ad Arco? Se ne parlerà in Consiglio Comunale

Claudio Chiarani16/03/20232min
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Un caso “politico.” Questo è quanto sta al centro del dibattito in ambito sia comunale sia territoriale dopo che il quotidiano francese “Le Monde” ha portato alla ribalta i dati della presenza dei famigerati “Pfas”, ossia sostanze chimiche (perfluoroalchiliche) utilizzate per far si che le pentole con cui cuciniamo, ad esempio, siano resistenti ai grassi. Ma non solo: queste sostanze permettono ai tessuti che indossiamo di resistere all’acqua, ma sono utilizzati anche in ambito cartaceo, per rivestire contenitori per alimenti, per le pellicole fotografiche, le schiume antincendio o i detergenti che si usano per la pulizia della casa. E la lista, comunque, è lunga. Ebbene, il giornale francese ha scritto che Arco presenta una quantità di Pfas nell’acqua ben superiore al consentito, lanciando un allarme sociale che sindaco Alessandro Betta in prima persona e il vicepresidente della Provincia di Trento Mario Tonina, con tutta l’amministrazione comunale e tecnici provinciali, dovranno “affrontare” attorno a un tavolo di lavoro in occasione del prossimo consiglio comunale. Acquedotto, ex discarica comunale alla Maza, tubature che trasportano il prezioso liquido di cui tutti abbiamo bisogno saranno i “temi” della criticità emersa a seguito dei dati pubblicati, sia per Arco sia per tutta la Provincia di Trento che, sempre secondo “Le Monde” è stata messa in “allarme” sulla presenza dei Pfas. Oltre ai tecnici comunali e provinciali presenzierà personale dell’Agenzia per l’Ambiente, mentre le opposizioni chiedono, da subito, analisi per chiarire la situazione. Come si può evincere, la situazione è delicata e difficile, ma l’intenzione è di far luce sui dati al più presto.

 

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