Sessione forestale: da risolvere le questioni bostrico, processionaria e lupi
Tutela per il patrimonio boschivo locale. Anzi, “più tutela” al fine di difenderlo dagli “attacchi” e “minacce” che insetti o altri parassiti portano alle piante che vivono sul territorio locale. Questo hanno detto al termine dei lavori i referenti forestali che hanno preso parte all’annuale sessione che si è tenuta presso la Sala consiliare di Drena nei giorni scorsi. Organizzata dall’ufficio distrettuale forestale di Rovereto e Riva del Garda, la sessione ha evidenziato in particolare come l’effetto dei cambiamenti climatici influisca sul patrimonio boschivo locale in maniera forte. L’ispettore forestale Tiziano Delpero ha relazionato i rappresentanti delle amministrazioni locali (Riva assente perché impegnata in consiglio comunale) sulle novità che la gestione del patrimonio boschivo forestale richiede e che sarà messa in atto: dalla gestione della viabilità al ripristino delle aree di pregio per terminare alla salvaguardia della fauna e della flora. Sul “fronte” del bostrico, almeno, la notizia confortante è che il coleottero nel Garda trentino è meno presente che nelle altre zone della nostra provincia, fattore questo dovuto alla minor presenza della pianta di cui si nutre, l’abete rosso. Per il pino nero, invece, prosegue il piano d’abbattimento programmato al fine d’eliminare la nota processionaria, vero flagello di questa pianta. Il lepidottero urticante, infatti, è sparso nel Garda trentino in numeri visibili da tutti per via del nido che costruisce sulle piante. Un nodo dove le larve crescono fino all’età in cui, dopo la muta, diventano farfalle. La processionaria, infatti, è pericolosa sia per gli umani sia per gli animali che, qualora incontrata sul cammino e toccata è causa d’irritazioni molto forti per entrambe le categorie. L’ing. Nicola Dalbosco, invece, ha relazionato per sua competenza sui bacini montani e gli interventi previsti per l’anno in corso lungo la zona idrografica del fiume Sarca. Alcune strade forestali sono state compromesse dalle forti piogge del novembre scorso, in particolare in valle di Ledro, nella zona del monte Corno tra Nago e Arco, sulle coste dell’Anglone tra Dro e Ceniga. Dilavamenti che hanno innescato movimenti franosi in parte già sistemati, mentre in altre zone sarà necessario sostituire canalette e caditoie o ergere nuove scogliere laddove necessario. Interventi da farsi appena sarà primavera, comunque. Poi è stato ricordato che il patrimonio viario forestale, essendo utilizzato anche da categorie di utenti diverse, tra cui chi pedala in mountain bike, per questo non sarà comunque oggetto di una qualche riclassificazione della viabilità. Il monitoraggio della flora e della fauna, infine, sarà costante e attento, col recupero di alcuni prati definiti “aridi” al fine della salvaguardia di alcune specie rare d’orchidea (zone Padaro e Monte Brione in particolare). Il monitoraggio dei grandi carnivori, inoltre, è un altro impegno della Forestale assieme a quello dei lupi. Per ora, è stato detto, si è visto il passaggio di tre, quattro orsi e quello di passaggi isolati del lupo in zona Drena, Cavedine e Pietramurata.