«Scalinata con prete» di Segantini è ora del Comune di Arco

Redazione15/12/20213min
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È stata presentata la nuova acquisizione segantiniana del Comune di Arco, destinata alla galleria civica «Giovanni Segantini». Si tratta dell’opera «Scalinata con prete», olio su tela della dimensione di 33 per 28,5 centimetri datato tra il 1886 e il 1887. Secondo indiscrezioni la cifra spesa dal Comune per l’acquisto del quadro dovrebbe essere stata di 98 mila Euro.
Il dipinto è riconducibile ai temi del periodo brianteo di Giovanni Segantini, che va dal 1881 al 1886. In particolare, come sottolineato dalla prof.ssa Quinsac, si tratta di un bozzetto che rielabora il soggetto di «A messa prima» (1885-86), dipinto oggi conservato al Museo Segantini di Saint Moritz, ed è una seconda stesura su una prima versione, nota come «I commenti maligni» o «La penitente non assolta». Quest’ultima rappresentava una ragazza madre, schernita da tre frati, che scende le scale della chiesa tardobarocca di Veduggio. Successivamente Segantini decise di abbandonare il tema aneddotico della giovane “non assolta” e, senza cambiare l’impianto architettonico, trasformò la figura della ragazza in quella di un prete. Il risultato è un dipinto che conferisce un senso di raccoglimento e maggior spiritualità dato dal rapporto tra l’orizzontalità dell’ampia scalinata, resa ancor più monumentale rispetto a quanto non sia nella realtà, e la verticalità della figura solitaria del prete.

Il pittore di origini arcensi rielabora questo tema, oltre che in «Scalinata con prete», nel pastello «A messa prima», conosciuto anche come «L’ultima messa» del 1890. Rispetto al dipinto «A messa prima», queste due opere sono caratterizzate da un diverso formato e da una luce differente. La scena è infatti ambientata con molta probabilità al crepuscolo piuttosto che alle prime luci del mattino, e l’attenzione è rivolta alla figura del prete di spalle, che si staglia al centro della composizione, e agli elementi architettonici della facciata della chiesa di Veduggio, la quale acquista maggior visibilità.
L’autenticità è certificata da una perizia del 1987 e da un certificato su fotografia del 1991, entrambi della professoressa Annie-Paule Quinsac, uno dei massimi esperti al mondo di Segantini.
«È per noi un momento particolarmente emozionante -ha detto l’assessore Trebo- perché si concretizza un percorso, per niente semplice, iniziato con i primi contatti lo scorso luglio. Per la nostra città e per la galleria civica Segantini è una acquisizione davvero importante, di cui siamo davvero orgogliosi. Si crea anche il presupposto per un sempre più stretto rapporto con il Museo Segantini di Saint Moritz».
«Il percorso di acquisizioni per creare ad Arco un punto di riferimento mondiale su Segantini è iniziato molti anni fa e ora si concretizza, anche grazie alla fortuna, con questa straordinaria novità. Quando abbiamo visto l’opera siamo rimasti colpito dalla sua bellezza e della sua intensità. Voglio ringraziare, oltre al proprietario Enzo Savoia, tutte le persone che hanno collaborato a questo risultato».

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