Ruba tre volumi alla libreria Cazzaniga di Arco, poi li getta nella Fitta

Nicola Filippi21/08/20243min
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Furto con destrezza all’interno della libreria Cazzaniga, in via Segantini ad Arco. Un “topo di libreria”, dai modi gentili, abbronzato e vestito con camicia blu scura, verso mezzogiorno di martedì 20 agosto è entrato nel negozio in quel momento affollato, e, fingendosi un lettore interessato, si è diretto nel retro, nella sezione specializzata in libri da montagna e guide di arrampicata. Con sé aveva una borsa termica, con le pareti sigillate di alluminio.

Il distinto signore non ha chiesto aiuto ai collaboratori Alice e Francesco. Ha scelto tre volumi sugli scaffali e li ha infilati nella borsa. Poi si è incamminato verso l’uscita, sempre con fare calmo e distinto, senza però avvicinarsi alla cassa per pagare quanto dovuto: 108 euro.
Il “topo di libreria” però non sapeva che ogni suo movimento era stato ripreso dal circuito interno di telecamere e le immagini della sua “performance” erano state registrate e viste in diretta sul grande monitor sopra la cassa. A questo punto il titolare della libreria ha chiesto al cliente di fermarsi e di pagare i tre volumi che preso dagli scaffali. Per tutta risposta, il signore gli ha intimato di non avvicinarsi, di non toccare la borsa e ha scelto di darsi alla fuga lungo via Segantini in direzione ponte sulla Sarca e, continuando a camminare, si è mescolato alla folla. “Ho cercato di seguirlo per alcuni metri, poi ho perso le tracce”, racconta Giovanni. Immediata la telefonata al NUE 112 dove ha avvisato i Carabinieri che si sono subito messi alla ricerca del distinto signore.

Dopo alcune ore, la svolta. “In tantissimi ci hanno telefonato e scritto che una borsa con all’interno tre libri (erano proprio quelli rubati) era stata abbandonata a pochi passi”, racconta Alice. Era stata gettata nel canale della Fitta nel punto in cui, nell’agosto 1862, rischiò di annegare il giovane Giovanni Segantini.

“Grazie mille alle Forze dell’ordine – dicono dalla libreria Cazzaniga – e a chi ha pensato a noi segnalando il ritrovamento della refurtiva, facendoci capire che nonostante la “Malerba” (per non risparmiare i riferimenti letterari) abbiamo una comunità prontissima a fare del bene”. Del “topo di libreria”, invece, si sono perse le tracce ma, comunque, i Carabinieri stanno indagando grazie alle immagini che immortalano il furto e quelle di sorveglianza della città.

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