Riva, il sindaco Zanoni cambia tutto nelle partecipate. Picciani: «Non appartengo alla categoria degli incapaci o disonesti»

Nicola Filippi26/06/20255min
zanoni - picciani


 

Il nuovo corso del sindaco di Riva del Garda Alessio Zanoni passa per una linea netta: cambiare i vertici delle partecipate comunali, azzerare consigli d’amministrazione e nominare figure “più in sintonia” con la nuova amministrazione. Una scelta che ha già provocato malumori forti a Trento, ma che il primo cittadino rivendica come pienamente legittima: «Sono prerogative del sindaco, lo avevo annunciato da tempo. Trentino Sviluppo era informata delle mie intenzioni».

Dopo la rimozione del presidente Delio Picciani e della consigliera Ceschini dalla Lido di Riva del Garda, e il siluramento del Cda di AGS, Zanoni ha completato in pochi giorni un’autentica rivoluzione. Solo Marco Torboli, amministratore unico di Apm, rimane per ora al suo posto. Per tutti gli altri, si riparte da zero. Eppure, dietro il cambio della guardia, resta il malcontento della Provincia e una lettera durissima di Trentino Sviluppo, che accusa il Comune di aver agito in modo unilaterale e senza condivisione, “decapitando” i vertici a ridosso dell’assemblea dei soci.

 

 

In questo clima acceso, a parlare con toni misurati ma profondamente sentiti è Delio Picciani, fino a ieri presidente della Lido. Il suo è un lungo e appassionato congedo, privo di polemica ma ricco di sostanza: «Non appartengo alla categoria degli amministratori incapaci o disonesti. E questo sarà il mio unico intervento sulla vicenda».

Picciani ripercorre decenni di carriera nel settore pubblico e privato: «Sono arrivato alla Lido nel 1984, dopo l’esperienza all’Azienda di Soggiorno e con progetti come il campeggio Brione e la gestione del Porto San Nicolò. Poi, dopo anni fuori Riva in realtà industriali e turistiche, nel 2021 la Provincia mi ha chiesto di tornare per mettere a disposizione la mia esperienza. Speravo di chiudere il percorso a sostegno dei soci, su partite ancora aperte».

Tra queste partite, questioni spinose e complesse: le difficili dinamiche tra i soci privati dell’Hotel Lido Palace Spa, le critiche al bilancio 2023 dell’hotel, la causa infinita sulla Spiaggia degli Olivi, i contratti di permuta legati al Polo Congressuale, e la gestione dell’ascensore del Bastione, con le sue numerose interruzioni ora finalmente risolte grazie a un nuovo accordo con Apt.

Un elenco puntuale di interventi, di battaglie gestionali, di risultati. «Dopo trent’anni di perdite, Lido Spa ha chiuso con un utile netto di 233.000 euro nel 2023 e di 202.000 euro nel 2024. Anche Lido Holding ha chiuso in utile, seppur modesto. Non c’è niente da vantarsi, abbiamo solo fatto il nostro lavoro. Ma lo abbiamo fatto».

Picciani rivendica anche il ruolo imparziale assunto nei momenti più tesi: «Abbiamo sempre cercato di restare neutrali, anche quando i soci privati ci tiravano per la giacchetta. Le consulenze legali le abbiamo affrontate solo per difendere il 51% della parte pubblica».

Infine, il saluto: «Presto presenterò le mie dimissioni anche formalmente. Ringrazio la piccola grande squadra che mi ha accompagnato: Sonia, Michela, Roberto e Matteo. Mi congedo con la coscienza a posto. Le revoche sono legittime, ma il valore del lavoro resta. E la mia dignità professionale pure».

E ora?
Nel frattempo, la macchina amministrativa va avanti. Sono stati pubblicati gli avvisi per le nuove candidature nei CdA di AGS e del MAG, con scadenza il 4 luglio. È attesa per quella data anche l’assemblea di Lido Srl, dove saranno presentati i bilanci delle due società controllate. Picciani non parteciperà. Ma il segno del suo operato, con i numeri e i dossier ancora aperti, resterà sul tavolo del futuro presidente.

Il Comune, intanto, guarda avanti. La Provincia, forse, guarda con qualche preoccupazione in più. E Riva si trova al centro di un delicato equilibrio tra autonomia politica e collaborazione istituzionale.