Riva del Garda, Zanoni chiude il cerchio sulla Giunta. Modena saluta, in Consiglio torna Cristina Santi

Nicola Filippi28/05/20254min
SINDACO ALESSIO ZANONI RIVA DEL GARDA (7)


 

Volti nuovi e “vecchie” conoscenze. Il sindaco Alessio Zanoni è pronto a svelare la nuova squadra che governerà per i prossimi cinque anni Palazzo Pretorio a Riva del Garda. Dopo giorni di fitte interlocuzioni con gli alleati della sua ampia coalizione – otto liste, una macchina complessa – la giunta è praticamente fatta. Venerdì pomeriggio, o al massimo sabato mattina, l’annuncio ufficiale: si entra nel vivo dell’amministrazione.
Lunedì sera si è chiuso il valzer delle consultazioni: ultimi a essere ricevuti a Palazzo Pretorio, Mario Caproni (per gli Autonomisti) e una delegazione del Partito Democratico capitanata dal segretario Tiziano Chizzola. Con loro, Zanoni ha limato gli ultimi dettagli. Sul tavolo, un quadro chiaro: quattro quinti della giunta sono decisi, l’ultimo tassello – una figura tecnica, esterna, e donna – è già ben presente nella mente del sindaco, che ha escluso il nome di Alessandra Cattoi ma promette un profilo “di valore”.
Nel frattempo, ecco i nomi: il Partito Democratico porta in giunta due pezzi da novanta, Gabriele Bertoldi e Stefania Pellegrini. Un assessore a testa per “Per Riva Domani” (con Barbara Angelini che potrebbe essere il nuovo vicesindaco) e per gli Autonomisti per Riva, che rilanciano con Caproni, già vicesindaco nella precedente giunta Mosaner. Tutto secondo copione, nessuna scossa all’orizzonte.

 

 

Le deleghe? In gran parte ancora riservate, ma si delinea la strategia del sindaco: Zanoni dovrebbe trattenere per sé il Sociale – tema chiave della sua campagna – e potrebbe mantenere anche Urbanistica, Mobilità, Viabilità e le Partecipate. Per alcune deleghe più specifiche, si guarda invece a consiglieri delle liste rimaste fuori dalla giunta: Campo Base, La Sinistra, Verdi e Noi per Riva. Un modo per allargare il perimetro politico e dare voce a tutte le componenti della coalizione.
Sul fronte opposto, il post-elezioni agita le acque del centrodestra. Nonostante la lettera “d’amore” degli amici e di Forza Italia, Carlo Modena, candidato sindaco del centrodestra moderato, si sfila dal consiglio comunale: «Un’esperienza bellissima, ma ho commesso un errore di valutazione. Non è l’ambiente che speravo di trovare». L’addio apre le porte al clamoroso ritorno di Cristina Santi, ex sindaco e volto di riferimento della Lega, che così evita l’esclusione dal consiglio comunale. E torna in Rocca da protagonista.
La scelta di Modena – presa prima ancora della nota ufficiale di Forza Italia che lo invitava a restare – consente inoltre alla Lega di non sparire dai banchi del consiglio. Santi si dice pronta a un’opposizione «costruttiva, non ideologica», ma rivendica la sua rappresentanza nell’Anci e un possibile ruolo attivo nelle commissioni. Non è escluso, a breve, anche il ritorno in aula dell’ex assessore Luca Grazioli, ex Lega, oggi confluito nella lista civica “La Rocca” che appoggiava la candidatura a sindaco di Silvia Betta.
La partita politica è appena iniziata. Zanoni si prepara a partire con una giunta ampia, solida, politicamente equilibrata. Ma la partita vera si giocherà nei prossimi mesi. Palazzo Pretorio riapre i battenti, e il clima politico – improntato sempre al reciproco rispetto e confronto – promette di essere tutt’altro che sonnolento.