Riva: “Casa Mia” saluta quattro storici collaboratori

Giovedì 13 novembre è stato un giorno speciale per l’APSP Casa Mia di Riva del Garda, una delle realtà sociali più radicate e significative dell’Alto Garda. Il personale della struttura ha voluto salutare e ringraziare quattro persone che per anni – in alcuni casi per decenni – hanno rappresentato un punto di riferimento quotidiano per ospiti, famiglie e colleghi.
I loro nomi sono Silvia, Ierta, Paolo e Mariella, persone che hanno dedicato al servizio una parte importante della propria vita professionale e umana. Un addio carico di affetto e gratitudine, che l’ente ha voluto condividere anche attraverso un post pubblico sui propri canali social.
Un saluto affettuoso dopo anni di lavoro al fianco della comunità
Tra le quattro persone salutate oggi spicca la figura di Mariella, storica cuoca della struttura, che ha accompagnato Casa Mia per ben 40 anni. Quattro decenni di lavoro in cucina, tra impegno quotidiano, cura dei dettagli e un rapporto costante con gli ospiti, costruito con pazienza e professionalità. Nel messaggio pubblicato dall’ente, la sua presenza è stata ricordata come parte integrante della storia stessa della casa.
Accanto a lei, Silvia, Ierta e Paolo hanno rappresentato per gli ospiti e per i colleghi stabilità, affidabilità e un esempio di dedizione silenziosa ma profondamente incisiva. Il loro contributo, sottolinea l’ente, è stato fondamentale per mantenere nel tempo la qualità dei servizi e il clima familiare che caratterizza Casa Mia.
«Grazie per l’impegno, la dedizione e la passione»
Il messaggio condiviso sui social parla chiaro: «Grazie per l’impegno, la dedizione e la passione dimostrate nel vostro lavoro. Ci mancherete!».
Parole semplici, ma cariche di significato, che restituiscono l’immagine di una comunità professionale capace di riconoscere il valore delle persone oltre i ruoli. In una realtà come Casa Mia, dove ogni relazione ha un peso umano profondo, salutare chi va in pensione o conclude il proprio percorso non significa soltanto chiudere una pagina, ma anche celebrare un legame costruito giorno dopo giorno.
Una testimonianza del valore del lavoro nei servizi alla persona
Le storie di Silvia, Ierta, Paolo e Mariella ricordano quanto il lavoro nei servizi socio-educativi e assistenziali sia fatto non solo di competenze tecniche, ma anche di umanità, ascolto e responsabilità. Anni in cui si condividono le fragilità e le speranze delle persone accolte, contribuendo a migliorare la qualità della loro quotidianità.
Il saluto di oggi diventa così un modo per ribadire il valore di chi opera “dietro le quinte” nelle strutture del territorio e per sottolineare l’importanza, spesso poco visibile, del lavoro socio-assistenziale.
(n.f.)










