Rinasce il Parco di Villa Angerer ad Arco: “Luogo straordinario da restituire ai cittadini”
“Un intervento attento e complesso per la sistemazione, la valorizzazione del giardino storico di Villa Angerer, affinché possa essere vissuto appieno dalla popolazione e apprezzato dagli ospiti in una logica di attrattività turistica. Questa realtà vive per merito di un sistema del volontariato che nel tempo ha dimostrato competenza, rispetto e attenzione ad uno spazio così prezioso. Per questo siamo grati alle tante persone che si mettono a disposizione”. Si è espresso così nella sala del Casinò di Arco l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti, nell’ambito della serata sollecitata dall’Associazione tutela Romarzollo.
L’appuntamento, dedicato a interamente a questo ‘luogo del cuore’ del Fai, ha visto la partecipazione di un folto pubblico. Sono intervenuti, tra gli altri, il dirigente generale della Soprintendenza per i beni e le attività culturali Franco Marzatico, l’agronomo Fabrizio Fronza (Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale), l’architetto Cinzia D’Agostino della Soprintendenza e il dirigente del Servizio opere civili Marco Gelmini.
L’attenzione principale della provincia è rivolta al parco, per il quale sono previste importanti opere di sistemazione e ripristino. Grazie a numerose foto d’epoca e disegni originali di un tempo, il parco sarà sistemato e riportato ai fasti di un tempo.
“Garantiamo estrema attenzione per la conservazione degli elementi caratteristici ed il valore ambientale e naturalistico dell’area, senza alcuna preclusione sugli utilizzi – ha puntualizzato Bisesti – L’immobile e l’area verde rappresentano un bene culturale di estrema importanza, oltre che un elemento di grande ricchezza per il territorio dell’Alto Garda. La Provincia continuerà a dialogare con l’Amministrazione comunale: l’obiettivo è che questo luogo fortemente attrattivo possa collegarsi all’archivio Caproni, la cui digitalizzazione – nell’ambito di un progetto unico a livello nazionale – sarà realizzata con i fondi del Pnrr”.
Dalla metà degli anni Novanta ad oggi, la Provincia autonoma di Trento ha investito oltre un milione di euro per evitare il decadimento di Villa Angerer, circondata da un parco di ben tre ettari (di cui uno di uliveto) caratterizzato da specie botaniche molto varie ed in alcuni casi rarissime, come cedri secolari e un cipresso funebre unico in Italia.
Per quanto riguarda le opere murarie, il Servizio per le opere civili (Apop), ha provveduto negli anni passati all’installazione di recinzioni per la messa in sicurezza dei luoghi, alla sistemazione di un tratto di muro perimetrale danneggiato, alla messa in sicurezza delle coperture della Villa e dell’edificio ‘Ex suore’ e ad ulteriori lavori presso l’edificio della chiesa.
Guardando all’area verde, l’inventario botanico attuale evidenzia come alcune specie siano proliferate in modo incontrollato mentre altre, tra cui alcune specie di particolare pregio, siano state perdute. Da qui l’esigenza di una riorganizzazione che punti anche ad una migliore valorizzazione degli elementi lapidei e delle numerose fontane presenti.
Sono stati numerati e censiti tutti gli alberi, ognuno dei quali è stato attentamente valutato, definendo i principali interventi ai fini della stabilità e della sicurezza. Sono stati inoltre rilevati i parterre e le siepi, cercando d’interpretare le preesistenze dalle tracce disponibili. L’obiettivo è dunque di ristabilire il patrimonio botanico e il disegno originale del parco nell’ambito del sistema giardino-paesaggio che caratterizza i parchi ottocenteschi.