Rifiuti urbani del Trentino: “Impianto provinciale, scelta ottimale e sostenibile”

Redazione25/08/20233min
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Dopo il via libera del Consiglio delle autonomie locali, al termine di un iter partecipativo che ha coinvolto, oltre alle strutture provinciali competenti, tutti i soggetti interessati – Comuni Comunità, gestori del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, ed infine i cittadini stessi, che hanno fatto pervenire le loro osservazioni – è stato approvato con delibera di Giunta l’Addendum al Quinto aggiornamento al Piano provinciale di gestione dei rifiuti-Stralcio per la gestione dei rifiuti urbani.
Il documento era stato adottato in via preliminare dalla Giunta lo scorso marzo. I pareri espressi in seguito sono stati tutti attentamente esaminati e raccolti nel documento “Dichiarazione di sintesi” predisposto dall’Appa-Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.

“Dal confronto di tutti gli scenari che abbiamo ipotizzato – sottolinea il vicepresidente Tonina – è emerso in maniera evidente che la scelta ottimale per il Trentino sia la realizzazione di un impianto provinciale. Così facendo si potrà chiudere responsabilmente il ciclo dei rifiuti urbani non differenziati, senza ricorrere ad impianti esterni e senza subire ulteriormente l’andamento del mercato, con una conseguente riduzione del costo di gestione del proprio rifiuto e con la certezza del suo recupero energetico. La crisi energetica di questo periodo ha evidenziato l’importanza di ricorrere a fonti alternative e sostenibili di energia ed il rifiuto è certamente una fonte sempre disponibile”.
C’è inoltre, spiega Tonina, un risvolto etico connesso a questa scelta. “È giusto e ragionevole che il Trentino dell’Autonomia si faccia carico di gestire in prima persona anche la quota di rifiuto residuo che non può essere recuperata. L’evoluzione tecnologica e le competenze che abbiamo accumulato in materia, anche con la collaborazione dei nostri partner scientifici, in particolare Università, Fbk e Fem, ci permettono di fare oggi una scelta matura, oculata e sostenibile”.

Per quanto riguarda il parere espresso dal Consiglio delle autonomie locali, alcuni aspetti sollevati sono in parte già definiti nell’Addendum. Altri, quali ad esempio la compartecipazione economica dei territori e le ricadute benefiche della gestione dell’impianto sui cittadini, saranno invece approfonditi nella fase di organizzazione e definizione del sistema integrato di gestione rifiuti da adottare.

 


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